Evans Kondogbia: “Geoffrey aveva già scelto l’Inter”

Evans Kondogbia, fratello maggiore di Geoffrey, ha avuto un ruolo molto importante durante la trattativa che ha portato il più famoso fratello ad indossare la casacca nerazzurra. Evans ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport:

Evans, come si è trovato nelle vesti di procuratore?  

E’ andato tutto molto bene. Quando incontro persone competenti e intelligenti come Fassone e Ausilio non c’è nessun problema”. 

Come ha vissuto il derby tra Inter e Milan per avere suo fratello?

Il derby era tra le due società, ma Geoffrey aveva già fatto una scelta: lui voleva sposare la causa di Mancini“. 

Cosa può fare Kondogbia all’Inter?  

Questa è una domanda che dovete fare a Mancini. Di certo è un grande giocatore, che fa parte di una grande squadra, guidata da un grande allenatore. Solo Dio può rispondere sul futuro, ma mio fratello è contento della sua scelta ed è in buona forma”. 

A Milano vi siete ambientati bene?

Io vivo a Seregno, a 20 minuti da lui, ma cerchiamo di stare spesso insieme. Milano è una bellissima città dove passo il mio tempo libero a camminare per il centro. Mio zio ci abita da più di 20 anni e la conosco perché avevo l’abitudine di venire qua in vacanza”. 

Vedere i due fratelli Kondogbia insieme all’Inter è calcio o fantacalcio?

Non vivo di sogni, ma sono un ragazzo credente e, come tutti i credenti, con Dio ogni cosa è possibile”. 

Inter campione d’Italia e Renate promosso: crede alla… doppietta?

L’Inter vuole vincere e noi puntiamo a disputare un buon campionato. Ho scelto il Renate per giocare dopo che la scorsa annata ho avuto tanti infortuni”. 

Quale dote ruberebbe a suo fratello?

Il suo piede sinistro e la sua tecnica individuale mi servirebbero molto. Fin da quando era piccolo gli ho insegnato a lavorare sulla sua tecnica e gli ho inculcato la mentalità vincente. A casa nostra non amiamo perdere neppure quando giochiamo alla play station…”. 

Perché lei ha scelto la Repubblica Centrafricana e non la Francia come Geoffrey? 

Perché è stata la prima a chiamarmi. Come giocatore sono molto forte fisicamente e atleticamente. Amo avere il pallone tra i piedi e provare a dribblare gli avversari”.