Intervistato da Tuttosport, il centrocampista slovacco risponde a molti punti, proprio alla vigilia del derby.
Kucka vuole ricordare ai tifosi del Milan a chi ha fatto l’ultimo gol in serie A?
“Beh, direi all’Inter…”.
Dopo il suo ritorno dagli impegni con la Nazionale, gliel’ha per caso ricordato pure qualcuno a Milanello?
“No, no… Quel gol mi resterà nella testa per tutta la vita: non è stato il più bello ma forse è stato il più importante della mia carriera perché quella vittoria ci ha dato l’Europa League (poi sfumata per mancanza di licenza Uefa al Genoa, ndr). Era quasi l’ultimo minuto, proprio sotto la Gradinata Nord, un’emozione davvero indimenticabile…”.
Si è preso una bella rivincita considerato che l’Inter, tra l’altro, l’aveva sedotto e abbandonato…
“Il calcio è così: avevo firmato un contratto con loro, però sono rimasto in prestito al Genoa per un altro campionato. L’Inter poi non mi ha più voluto e io sono rimasto lì, comunque contento”.
Si è mai chiesto il perché di quel dietrofront?
“Quando sono arrivato in Italia per sei mesi è andato tutto a meraviglia. Poi la stagione successiva ho giocato male e forse per questo motivo l’Inter si è tirata indietro e non se n’è fatto nulla. E’ stato un anno difficile, non mi sentivo mai in forma e mi sono pure fatto male. Forse ha inciso il fatto che avessi in testa l’idea che sarei andato a Milano. O forse non ero ancora pronto. Ora però sono al Milan e voglio dimostrare di poterci stare in una grande».
Il derby perfetto è…
“Quello in cui vinco e… Faccio pure gol. E mi va bene pure di schiena. Queste sono partite “diverse”, in cui spesso, più che a calcio, si gioca sui nervi. Sono partite uniche, particolari e affascinanti”.
Non crede sia un peccato che questa partita arrivi così presto?
“Non fa differenza se un derby si gioca alla terza giornata oppure alla quindicesima: noi dobbiamo preparare per bene la sfida con l’Inter anche se abbiamo a disposizione poco tempo e andare in campo con un solo obiettivo: vincerla”.
Batterli, può far scattare qualcosa in voi dopo un avvio di stagione non esattamente esaltante?
“Ogni vittoria è importante, pure quella con l’Empoli lo è stata, ma il derby pesa di più”.
Chi ha più da perdere in questa partita?
“Si sono giocate soltanto due partite di campionato, per giunta con il mercato aperto, ed è difficile capire quali siano i valori in campo. A Firenze, quando io giocavo ancora per il Genoa, non è andata bene. Poi con l’Empoli abbiamo vinto e ora vediamo che succede in una gara che, ripeto, è diversa dalle altre”.
Qual è l’interista più pericoloso?
“L’Inter ha molti giocatori insidiosi da affrontare. Se devo sceglierne per forza uno, dico Jovetic perché possiede davvero tanta qualità: noi dovremo essere bravi a limitarlo”.