Felipe Melo è stato sicuramente uno degli acquisti più chiacchierati in casa Inter quest’estate. Dopo la prestazione maiuscola nel derby, però, a pochi giorni dal suo arrivo, il brasiliano si è già conquistato la fiducia di buona parte della tifoseria e dei compagni di squadra che vedono in lui un giocatore dal gran carisma che può aiutare nei momenti di difficoltà.
La Gazzetta dello Sport sottolinea: “Domenica sera tutti hanno capito che Melo è speciale. A livello tecnico, con recuperi, lanci lunghi, dribbling e quella bussola fondamentale soprattutto quando il Milan, bravissimo ad attaccare gli spazi, prendeva l’avversario d’infilata. A livello di esperienza, per come ha sopperito ad una condizione carente – è al 60-70% – con trattenute e ancate appena sopra il limite della legalità. Ma soprattutto sul piano del carisma. Quello ce l’hai oppure no. E lui nella pentola deve esserci caduto da piccolo, visto come nel derby ha ruggito contro tutti e subito fiutato il nemico numero uno. Appena è entrato Mario Balotelli, lo ha timbrato con due colpi di avvertimento. «Quando c’è con la testa, è uno dei più forti al mondo. Dovevo menare, menare» la sua spiegazione a fine match”.
Felipe Melo ha anche dei limiti che devono essere smussati: “In ogni caso Felipe ha un problema, la sua ostentata cattiveria. La durezza va mostrata in campo, non esibita a parole in zona interviste o sui social, sennò si rischia di finire in cima alla lista nera che ogni arbitro elabora nella propria testa. Melo eviti atteggiamenti da spaccone, l’Inter metta a bilancio il rischio di chiudere partite in inferiorità numerica”.