Inter-Verona, il commento e il tabellino

Battuto il Verona con il solito gol di scarto e allungato il vantaggio su tutte le rivali. A cominciare dalla Juve, finita a -10. Un momento di grazia per una squadra che deve ancora convincere sul piano del gioco, ma che ha una tigna da scudetto. Per la gioia di Erick Thohir, in tribuna con Massimo Moratti. Sono cinque successi in fila, come non succedeva dal ’66-67. E domenica sera a San Siro arriva la Fiorentina, seconda con tre punti di ritardo.

LA PARTITA — Mancini recupera Miranda e lancia Ljajic. Il brasiliano al centro della difesa fa coppia con Medel, mentre il serbo completa il tridente d’attacco con Perisic e Icardi. Senza gli infortunati Toni, Hallfredsson, Marquez, Ionita e lo squalificato Jankovic, Mandorlini punta su Bianchetti, Viviani e Pazzini. A sorpresa però rinuncia al consueto 4-3-3, tenendo in panchina Siligardi, preferito ad Albertazzi. Il quale si piazza largo a sinistra, in un 3-5-2 che spesso diventa 5-3-2, perché anche Pisano a destra si abbassa sulla linea dei tre centrali. Il canovaccio infatti è scontato. Inter nella metà campo avversaria, Verona con due linee bassissime e pronto a ripartire a fisarmonica. Venti minuti di noia producono soltanto il cambio forzato di Pazzini (problemi al tendine d’Achille dopo un intervento involontario di Melo, che scivola) con l’altro ex Siligardi. I nerazzurri non hanno il cambio di ritmo, cercano poco l’uno contro uno e finiscono nella tonnara gialloblu. A referto vanno soltanto i tiri prevedibili di Perisic e Telles, la girata di testa di Icardi su assist di Santon e un sinistro di Kondogbia alto. Dall’altra parte, il Verona si aggrappa al totem Moras e alle intuizioni di Sala, pallino di Mancini che sfrutta un paio di errori di posizionamento di Kondogbia per inserirsi. Da segnalare anche un intervento al limite in area di Medel su Gomez.

FELICE MELO — Nessun cambio all’intervallo, ma almeno sale l’adrenalina del match. Il primo vero brivido lo procura il solito Sala, che in contropiede salta Telles e dal limite fa partire un sinistro che si stampa sulla traversa. Subito dopo invece va in vantaggio l’Inter. Melo è perfetto nello stacco sul corner di Telles e il suo violento colpo di testa al 12′ non da scampo a Rafael. Subito dopo – la sostituzione era già pronta – Jovetic rileva Ljajic, mentre stupisce di più la successiva mossa di Mancini. Per uno spento Kondogbia, entra infatti Biabiany. L’Inter si sblocca definitivamente e sfiora il raddoppio con Perisic, che esalta Rafael sull’incredibile assist di tacco di Icardi. Mandorlini, osannato dalla curva interista, ci prova con Souprayen per Albertazzi. Qui l’Inter ha il grave torto di farsi prendere dalla paura e rischia su sassata dell’esterno appena entrato. Si aprono delle praterie, ma Perisic e Jovetic sprecano il colpo del ko. Finisce 1-0 al Meazza.
Del resto, che gusto ci sarebbe a vincere con più di un gol di scarto?

 

INTER-VERONA 1-0
(primo tempo 0-0)MARCATORE Felipe Melo (I) al 12′ s.t.INTER : (4-3-3) Handanovic; Santon, Miranda, Medel, Telles (dal 44′ s.t. Ranocchia); Guarin, Melo, Kondogbia (dal 17′ .t. Biabany); Perisic, Icardi, Ljajic (dal 12′ s.t. Jovetic). (Carrizo, Radu, Palacio, Montoya, Gnoukouri, D’Ambrosio, Nagatomo, Brozovic, Manaj). All. ManciniVERONA: (4-3-3) Rafael; Bianchetti, Moras, Helander; Pisano, Sala (dal 30′ s.t. Zaccagni), Viviani, Greco, Albertazzi (dal 25′ s.t. Souprayen); Pazzini (dal 21′ p.t. Siligardi), Gomez. (Coppola, Gollini, Wszolek, Matuzalem, Winck, Guglielmelli, Checchin).ARBITRO : Russo di Nola.NOTE: Spettatori 34.548, incasso, paganti e abbonati non comunicati. Ammoniti Guarin, Kondogbia, Melo, Biabany per gioco scorretto; Albertazzi, Sala, Viviani, Helander per gioco scorretto.