Ancora Icardi: “Sono molto freddo e non soffro la pressione, con l’Argentina…”
Lunghissima intervista in cui capitan Icardi si racconta alla rivista “El Grafico”:
Deve pesare una tonnellata quella fascia, non puoi permetterti errori “Sono una persona che commette pochi errori in campo, a dir la verità sono molto freddo e non soffro la pressione per la fascia e nemmeno per il numero che porto”
Icardi che si scalda con i tifosi fa parte del passato? “Quello che successe l’ho spiegato varie volte, il problema fu perché scambiò la maglia con un bimbo e non con un tifoso. Ma ho sempre creduto che la felicità di un bambino vada oltre ogni risultato”.
Quando cominciasti a esultare come Topo Gigio? “Quando segnai il mio primo gol in Serie a nel derby di Genova, con la maglia della Sampdoria, e lo feci per incentivare i tifosi a urlare più forte, poi diventò la mia esultanza preferita”.
Non credi che in Argentina i giocatori ti conoscano poco? Che si sa più di te per questioni fuori dal campo che per le tue prodezze? “Grazie ai social, che ti avvicinano alla gente, ti posso dire che ho molti seguaci argentini che apprezzano la mia carriera calcistica”.
Non può essere controproducente esporsi così sui social? “Espormi fa parte della mia immagine e la maggior parte dei miei contratti pubblicitari hanno clausole per cui devo menzionarli sui social. Oggi nel ventunesimo secolo,per l’industria pubblicitaria è indispensabile l’uso di internet e dei social”.
Sei una persona che guarda il calcio o ti piace più la moda e la pubblicità? “No aspetta, questa è un’altra cosa. Seguo molto il calcio, ovviamente mi piace vedere partite importanti e questo non ha nulla a che vedere con ciò che riguarda la mia immagine ed è attualizzato nel tema della moda. In più viviamo a Milano dove si respira moda ovunque nella città”.
Ti si vede sempre impeccabile, dedichi molto tempo alla tua immagine? “Il giusto e il necessario, comunque mi curo abbastanza”.
Mauro, hai mai pensato che Sabella ti abbia convocato solo per blindarti alla Nazionale argentina e niente più? “Non mi è mai passato per la mente di giocare per un altro paese che non fosse il mio. E se Sabella ha pensato di fare così, ne sono felice perché ha realizzato il mio sogno di giocare per l’Argentina. Fu difficile per me quella convocazione perché avevo problemi con la pubalgia e ho potuto giocare solo pochi minuti, ma credo di aver comunque dimostrato di essere pronto per giocare in Nazionale, anche se sono consapevole del fatto che in Argentina ci sono i migliori attaccanti del mondo. Ma sono ancora giovane, avrò le mie opportunità”.
Ti sei mai pentito di non aver scelto l’Italia? “Per niente; son felice dell’interesse dell’Italia, ma come ho detto sono argentino e ho sempre voluto giocare nel mio Paese”.
Ti infastidisce non vedere il tuo nome nelle liste dei convocati? “In verità sono molto tranquillo, non dispero. Quando arriverà la lista dei convocati col mio nome sarò felice, ma nel frattempo continuo a lavorare per la mia squadra, dove devo dimostrare il mio valore giorno dopo giorno”.
Come hai preso le parole di Gerardo Martino sulla tua esposizione mediatica? “In realtà me ne accorgo ora con voi di questa notizia…penso che ogni giocatore della nazionale e dei grandi club sia mediatico, essere un calciatore famoso e riconosciuto ti porta inevitabilmente a questo. Quando Martino penserà di convocarmi lo farà. In caso contrario andrà bene uguale. L’ho conosciuto alla partita della Pace organizzata da Zanetti e mi è sembrato un’ottima persona”.
Sei rimasto in contatto con Messi? “A Barcellona abbiamo mangiato diverse volte insieme, l’ultima volta lo vidi alla festa di Dolce e Gabbana”.
Hai come obiettivo il riuscire a cambiare l’immagine che hanno di te in Argentina? “Non cerco l’approvazione della persone, faccio quello che sento di fare e quello che voglio in ogni momento della vita”.
Il fatto di non aver rispettato il “codice” con un compagno ha creato questa immagine di te che devi sopportare mal volentieri. Come ti poni di fronte a questa situazione? “Nessuno conosce la realtà di ciò che è successo. Codici? questi codici di cui si parla non sono scritti da nessuna parte. Le mie priorità nella vita son diverse dai commenti degli ignoranti che nemmeno mi conoscono; sono sicuro è che i miei codici iniziano in casa, rispettando la mia famiglia. E questi cosiddetti codici mi hanno portato a essere quello che sono, e continuerò così, per tutta la mia vita”