Icardi: “Sono un guerriero, Capitano ? Scelto da Mancio. Zanetti è…”
A tutto Mauro Icardi, l’attaccante dell’Inter si racconta in ogni sua sfaccettatura in un intervista concessa alla rivista “El Grafico”:
“La mia vita, come quella di un qualsiasi essere umano si compone di decisioni. Sì o no. Freddo o caldo. Aperto o chiuso. Restare o andarmene. Quello che sono nella vita è il risultato delle decisioni che ho preso e la responsabilità che mi sono assunto. Posso solo essere dichiarato colpevole, ammirato o rispettato per le decisioni prese in base alla mia volontà. Il destino non è una questione di fortuna, ma di scelte. Ogni volta che devo prendere una decisione non mi preoccupo della fama che potrei acquisire, dei soldi che potrei guadagnare, dei nemici che potrei incontrare o dei tifosi che potrei perdere. Quando fronteggio una decisione penso solo alle cose importanti per me, per amare od odiare, essere un eroe o un codardo, vincere o arrendermi. Alla fine quello che mi importa è essere capace di lottare, perché questo è ciò che sento, questo sono, un guerriero”.
Dovrai stare attento ai tuoi tweet adesso che sei capitano dell’Inter? “Per nulla, io continuo a condurre la mia vita come sempre, non vedo perché cambiare. E la cosa giusta per me e ciò che mi fa felice. Non voglio mostrarmi diverso da ciò che sono, sarebbe falso per conto mio. Continuo a essere come sono, perché questo mi ha permesso di arrivare dove sono ora, non ci sono misteri nascosti”.
Zanetti ti ha dato consigli? “Ti dico la verità: non abbiamo mai parlato della fascia o di questioni simili. So che Pupi mi vuole molto bene e anche io ne voglio a lui. Se un giorno avrò bisogno di un consiglio, non esiterò a chiedertelo perché lui sarà sempre disponibile”.
Tu e Zanetti siete capitani con profili molto differenti, è raro… “Si parla molto di me perché evidentemente ai media fa comodo e anche loro avranno benefici da ciò. Ma è sicuro che quelli che parlano non mi conoscono, quelli che lavorano o vivono con me hanno un’immagine completamente diversa da quella che viene venduta da loro. Tutti coloro che mi conoscono veramente sanno di che pasta sono fatto e quali sono i miei valori. La verità? Questo mi basta e mi appaga”.
Guardando lo stadio dalle sedie sulla terrazza della vostra casa, immagini i gol che vuoi ottenere “Immaginarli no, ti dico la verità, ma la prima cosa che vedo dalla finestra di casa mia appena mi sveglio è proprio San Siro”.
Hai deciso di vivere vicino allo stadio, come quando a Barcellona vivevi a La Masia? “Cercavamo una casa da comprare e la verità è che questa era perfetta perché ha gli spazi di cui abbiamo bisogno per la famiglia. Ci sono piaciuti molto anche lo stile e le decorazioni e poi il panorama ha aiutato moltissimo nella nostra scelta”.
Allo stadio ci vai a piedi? “Allo stadio vado in macchina, anche se siamo vicinissimi”.
L’inter storicamente è un club con molti argentini…ora siete pochi. che effetto ti fa questa cosa? “L’Inter è sempre stata caratterizzata da molti argentini, ora la società ha optato per un cambio in questo ultimo anno. Siamo meno, tre in tutto, pero siamo un gruppo molto unito con tanti sudamericani”
Che tipo è Mancini? “Con lui ho un buon rapporto anche se ci sono momenti in cui è necessario alzare la voce per sottolineare un certo rigore e serietà. E’ il suo modo per tenere il gruppo compatto”.
Chi ha deciso che fossi tu il capitano? il tecnico o i tuoi compagni? “Decisione di Mancini che si è confrontato con la società che ha potuto contare sull’approvazione da parte del gruppo. Rappresenta un grande passo in avanti per la mia carriera.
La fascia da capitano con il nome di Zanetti l’avete decisa voi o il club? “E’ stata decisa da me e Wanda, l’abbiamo scelta per il derby. Un modo per rendere omaggio a Zanetti, un idolo per tutti noi”.