Ancora una proroga: così il broker thailandese Bee Taechaubol saluta il Milan, Silvio Berlusconi e la Fininvest. Il ricco uomo d’affari rimanda ancora l’attesissima firma per l’acquisizione di quel misterioso 48% di quote del club rossonero. Gli addetti ai lavori va detto, un po’ se l’aspettavano trattandosi di un’operazione complicata perché il thailandese vuole capire se questo Milan può tornare grande in Italia e in Europa, se il marchio Milan può vendere in Estremo Oriente e che vorranno fare i suoi soci, finora rimasti senza un’identità, una volta entrati in società.
L’interesse di Mr. Bee nasce da molto lontano, da quando erano venute fuori una serie di voci, inizialmente non confermate, relative al desiderio della storica proprietà di voler cedere. Prima gli arabi e quei viaggi di Barbara Berlusconi negli Emirati, poi gli americani, quindi i cinesi, di cui uno addirittura braccio destro del governo. Senza dimenticare Peter Lim di Singapore che, forse spaventato dal clamore mediatico, ha preferito investire nella Liga, più precisamente nel Valencia.
I dubbi sono tanti, forse addirittura troppi sostengono i tifosi più maliziosi che vedono nell’uomo venuto da lontano, un abile ‘faccendiere’. Volendo riaprire dolorosi capitoli di storia, una sparuta minoranza di tifosi dai capelli bianchi vede nelle promesse di Taechaubol quel Giuseppe Farina detto Giussi che lasciò il Milan sull’orlo del fallimento prima dell’arrivo del Cavaliere, o ex che dir si voglia.