Inter, i top of the flop dell’ultimo ventennio: gli attaccanti
Quali sono stati i ‘peggiori’ giocatori dell’Inter dell’ultimo ventennio? Vi presentiamo Top of the flop, la nostra personalissima classifica dei 30 interisti che proprio non ce l’hanno fatta ad entrare nel cuore dei tifosi. Dopo avervi raccontato le gesta dei portieri, dei difensori e dei centrocampisti ecco gli attaccanti che meno hanno brillato con la maglia nerazzurra, vuoi per aver giocato pochissimo, vuoi invece per aver regalato prestazioni da 4 in pagella.
Doverosa premessa: abbiamo avuto un bel po’ di grattacapi ad individuare i più ‘famosi’ bidoni dell’era di Massimo Moratti dalla difesa in su. I numeri, spaventosamente alti, non ci hanno per nulla aiutato in questa faticosa missione.
Del fenomeno macedone Darko Pancev vi abbiamo già raccontato tutto. Nella stagione 1995-1996, Moratti mette mano al portafogli e veste di nerazzurro due giocatori, uno brasiliano e l’altro argentino. Caio Ribeiro Decoussau chiamato Caio per comodità altrimenti il suo nome avrebbe occupato l’intera maglia interista, giunge sotto la Madonnina per ben 7 miliardi delle vecchie e amate Lire. In nerazzurro si contraddistingue per la sua eleganza e per il suo essere sempre impeccabile in ogni occasione che non fosse la partita. Dopo 6 partite più o meno, l’Inter lo spedisce al Napoli dove giocherà più partite ma non segnerà nemmeno una rete. Sebastian Rambert viene ricordato più per essere arrivato in Italia assieme a Javier Zanetti che non per le prestazioni: non esordisce nemmeno in Serie A e viene ceduto dopo pochi mesi al Saragozza dove realizza qualche rete. Con l’inizio del nuovo millennio, gli uomini mercato interisti e il presidente Moratti realizzano colpi degni di nota, affidandosi a nomi eccellenti del panorama italiano ed europeo. Il turco Hakan Sukur arriva nell’estate del 2000 dopo aver vinto quasi tutto col Galatasaray. L’attaccante va detto, non disputa una stagione fallimentare anzi, va anche a segno. Tuttavia, dopo un annetto, l’Inter lo spedisce al Parma. Marco Ferrante è il colpo dell’inverno 2001: per l’attaccante romano è l’occasione della vita. Dopo infatti aver scritto la storia del Torino, segnando goal a raffica, arriva all’Inter promettendo di rianimare il reparto offensivo. Durante il semestre nerazzurro realizza soltanto una rete, troppo poco per la dirigenza che lo rispedisce senza nemmeno troppi problemi a Torino dove continuerà a segnare. Non tutti i tifosi sanno che l’uruguaiano Antonio Pacheco è stato un giocatore dell’Inter nel 2001. L’attaccante, giunto in Italia grazie alla raccomandazione del suo agente Paco Casal, lo stesso di Alvaro Recoba (si narra che Pacheco sia arrivato nell’ambito di un rinnovo contrattuale di Recoba,ndr), se ne va dopo una presenza in Serie A. Incredibile la storia del greco Lampros Choutos, che già aveva giocato verso la metà degli anni Novanta con la Roma. In nerazzurro però non giocherà quasi mai, eccezion fatta per una partita del campionato 2006-2007. Choutos tornerà in Italia nel 2009, accettando la proposta di una squadra di Lega Pro. Si può vincere campionato, Coppa Italia e Champions League giocando appena 3 partite? L’austriaco Marko Arnautovic ce l’ha fatta: giunto all’Inter di Josè Mourinho col piede fratturato a causa dello stress, l’attaccante che doveva assomigliare a sua eminenza Zlatan Ibrahimovic è un fantasma. Lo Special One non lo fa giocare quasi mai, anche perché in quegli anni c’erano Samuel Eto’o e Diego Milito. Salutata l’Inter, emigra prima al Werder Brema, poi allo Stoke City. Chiudiamo con Ishak Belfodil, il franco-algerino che i tifosi interisti vogliono dimenticare. Nonostante la bella stagione al Parma, l’attaccante classe 1992 gioca pochissimo con l’Inter perché Walter Mazzarri lo considera “tatticamente indisciplinato”. A gennaio 2014 passa al Livorno, quindi in estate torna al Parma, nell’ultima stagione degli emiliani in Serie A prima del fallimento.