Bidoni d’annata: Schelotto, il pupillo di Stramaccioni
“Sono stato tradito dall’Inter”: con queste parole, Ezequiel Schelotto detto il levriero di Buenos Aires ha salutato quest’estate il club nerazzurro. Poche, pochissime parole ma cariche di significato.
Schelotto nasce nella capitale argentina il 23 maggio del 1989 da una famiglia di chiare origini italiane, liguri per la precisione. La sua carriera inizia nel Velez, quindi nel Banfield prima di arrivare in Italia nel lontano 2008. Cesena lo accoglie con un pizzico di curiosità e con la speranza che possa contribuire alla risalita in Serie A dei romagnoli. Schelotto con la sua maglia numero 7 contribuirà in maniera decisiva al ritorno nella massima serie del Cesena dopo un ventennio. Dal bianconero cesenate passerà poi all’Azzurro dell’Under 21, al rosso-azzurro del Catania, quindi al nerazzurro dell’Atalanta.
Quando a gennaio 2013 arriva la chiamata dell’Inter, Schelotto realizza un suo grande sogno che poi è lo stesso di ogni giocatore sulla faccia della Terra: indossare la maglia di un top club, calcare il prato verde di San Siro. A volerlo, uno dei pochi tecnici se non addirittura l’unico a capirlo, il romano Andrea Stramaccioni. Schelotto diventa subito un elemento fondamentale per Strama, solo che la stagione 2012-2013 sia un mezzo fallimento. Durante l’estate il levriero si prepara, corre e suda: è pronto per la nuova stagione. Peccato però che con l’arrivo di Walter Mazzarri, per l’italo-argentino che voleva riprendersi la maglia della Nazionale di Cesare Prandelli (per un niente non ha ottenuto il pass per Euro 2012,ndr), siano iniziati i guai. Forse a causa di una parola di troppo o di un passaggio sbagliato, Schelotto viene sbattuto immediatamente fuori dallo spogliatoio interista dal tecnico toscano. Il centrocampista tutto cuore e polmoni si accasa in extremis al Sassuolo dove rimane qualche mese prima di risalire ulteriormente la Via Emilia e ritrovarsi a Parma dove disputa un discreto girone di ritorno. L’estate dell’anno scorso il Chievo Verona lo chiede in prestito all’Inter, club ancora proprietaria del cartellino: con Rolando Maran disputa una stagione niente male, giocando spesso ma non quanto basta da contratto perché i veneti lo riscattino. Chiusa la stagione, Schelotto decide di rescindere quel pezzo di carta che lo lega all’Inter ed è attualmente un giocatore svincolato.