Il caso dei tifosi interisti provenienti dalle Marche e trasportati a San Siro con un pullman che solitamente utilizza l’Ascoli, ha scatenato un sacco di polemiche. Il popolo ascolano è piuttosto arrabbiato con il proprietario dell’azienda di trasporti per questo episodio che, dalle pagine de Il Resto del Carlino, racconta come sono andate realmente le cose.
“E’ stata un’emergenza, avevamo un bus guasto lungo l’autostrada e l’unico a disposizione per trasportare i tifosi dell’Inter a Milano per la partita contro la Juventus era quello che solitamente usa l’Ascoli”: queste le parole di Andrea Luberti, il titolare dell’omonima azienda che trasporta la squadra marchigiana in giro per l’Italia.
“Non volevo mancare di rispetto a nessuno, se l’ho fatto me ne scuso. Non appena ci siamo fermati in autogrill ho subito rimosso tutti gli adesivi dell’Ascoli, sono un tifoso e non posso non ricordarmi quanto avvenuto nel 1988”. L’imprenditore è piuttosto scosso da questo episodio, soprattutto perché ha ancora in mente la tragedia di Nazzareno Filippini, il giovane tifoso dell’Ascoli brutalmente ucciso da alcuni ‘interisti’ (il virgolettato non è messo a caso,ndr) poco prima di un match proprio contro l’Inter.