L’Inter di Palermo si è confermata una squadra solida e organizzata ma per lunghi tratti di partita – in particolare nel primo tempo – non è riuscita a creare gioco.
A finire sul banco degli imputati – per la Gazzetta dello Sport – questa volta è Roberto Mancini e le sue scelte iniziali ritenute controproducenti: il 4-4-2 non ha funzionato, colpa soprattutto dell’aver schierato alcuni interpreti in ruoli a loro poco congeniali. “Il 4-4-2 scelto in partenza non ha funzionato nè in attacco nè in difesa. Mancini ha scelto Guarin largo a destra a fare da elastico tra centrocampo e attacco, lasciando fuori Brozovic che contro la Juve si era rivelato efficace in quel ruolo”.
Solo nel secondo tempo – nonostante l’inferiorità numerica – con l’ingresso di Biabiany e lo spostamento di Guarin in mezzo le cose sono cambiate e con uno schieramento più logico si è vista un’Inter migliore. “Solo nel finale di partita, dopo i cambi e malgrado l’inferiorità numerica, i nerazzurri sono riusciti a dare un senso al 4-4-2 scelto da Mancini” scrive il giornale.