(GdS) Medel: “Senza calcio potevo finire a trafficare droga”
Il big match della prossima tornata di campionato sarà Inter-Roma, i nerazzurri affronteranno la squadra di Garcia e sarà scontro al vertice. Il cileno Gary Medel ha rilasciato la seguente intervista per La Gazzetta dello Sport:
“Paura io? Mai. Sono uscito da un’auto a 140 all’ora. Della Roma temo Nainggolan: corre, pensa e vede la porta. Devo tutto al calcio, senza potevo finire a trafficare droga“, le parole del centrocampista nerazzurro.
Si dice che l’Inter gioca male. Il suo pensiero? “Si può giocare bene o male, può essere soggettivo o evidente. Quello che serve è fare tre punti. E creare più occasioni da gol”.
Perché bisogna credere all’Inter? “Mancio mi piace perché chiede di pressare alto: magari si rischia ma guarda avanti, per vincere. Nella passata stagione abbiamo lavorato per questa e inserito giocatori forti mixandoli con giovani importanti. Se eviteremo certi errori, arriveremo a livello di Roma e Napoli. Credo a Champions e scudetto? Sì, non scarto nulla”.
Roma e Napoli un gradino sopra l’Inter? “Credo di sì. Per ora hanno qualcosa in più, ma noi lavoriamo per il sorpasso”.
Come nasce il soprannome Pitbull? “Me lo diede un mio ex compagno dell’Under 18, Rodrigo Paillaqueo. Un giorno mi vede correre a perdifiato, senza sosta. Dove sta la palla sto io. Come un cane che segue il gioco, un pitbull”.
E’ più pitbull lei o Felipe Melo? “Non c’è nulla di meglio di due pitbull in squadra”.
In campo c’è chi recita “Non sopporto la simulazione e ne è stato vittima murillo, e la troppa tattica”.
Come sta Neymar? Gli ridirebbe che fa scena? “Sono cose di campo e restano lì”.
Qual è la cosa importante che le ha consigliato Mancini? “Sono cose di campo e restano lì”.
Se dovesse insegnare a un ragazzo come si vince, cosa direbbe? “Usa l’intelligenza, credi in ciò che fai, abbi fame, Noi del Cile siamo una generazione di giocatori forti mentalmente e abbiamo alzato l’orgoglio del paese”.
Quale cileno vorrebbe all’Inter? “Jorge Valdivia, il mago. Fa cose pazzesche”.