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Inter, Mancini come il “mago” Herrera ed uno juventino

Con la vittoria contro la Roma, Roberto Mancini ha spento tutte le critiche che aveva subito nelle partite precedenti. Il tecnico jesino è riuscito a riportarsi in vetta alla classifica di Serie A con una squadra a sua immagine e somiglianza, costruita da lui in ogni sfaccettatura, con il suo stesso carattere, senza pensare ai nomi o alle polemiche.

Si è accomodato in panchina il capitano Icardi, ed a sorpresa sono scesi in campo gli esterni D’Ambrosio e Nagatomo, utilizzati pochissimo fino a questo momento della stagione.

Il coraggio ha pagato, ed ora tutti ad elogiare Mancini, lo stesso che fino alla settimana scorsa veniva criticato per le sue scelte tecniche (poteri del giornalismo ndr). Per i nerazzurri è la sesta vittoria per 1-0 in questa stagione (2-1 solo contro il Carpi), la nona volta su 11 in cui l’Inter segna solo un gol.

Risultato striminzito, ma che basta per riportare i nerazzurri in vetta alla classifica. La forza dell’Inter è la difesa, ed a dirlo sono i numeri, 7 gol subiti in 11 partite (4 nello sciagurato match contro la Fiorentina – prima in coabitazione con l’Inter).

Si sprecano i paragoni per i nerazzurri, secondo la Gazzetta dello Sport, Mancini ricorda Antonio Conte: l’attuale ct 22 mesi fa disse che la sua Juve doveva essere umile per battere la Roma di Garcia. Per il Corriere dello Sport, invece, abbiamo visto un Mancini alla Helenio Herrrera, per la sua fase difensiva: “Certi scudetti si possono vincere anche così, come faceva un suo illustre predecessore: Helenio Herrera”.