Jonhatan Calleri è uno di quei attaccanti che l’Inter segue con attenzione, piace a Roberto Mancini e sembra che al ragazzo, viste alcune sue dichiarazioni, piaccia molto l’Inter. Oggi Gianluca Di Marzio, noto esperto di calciomercato, attraverso le pagine del suo sito gianlucadimarzio.com ha raccontato la storia del giovane Calleri. Ecco quanto si legge dal sito del giornalista Sky:
“Se fosse nato in qualsiasi altro Paese del Mondo o quasi, avrebbe già pronto un posto in nazionale. Purtroppo o per fortuna, Jonathan Calleri è argentino. Dove da un certo Messi in giù, di attaccanti potrebbero convocarne quindici e mantenere un livello altissimo. Johnny è un classe ’93, prima punta mobile, capace di attaccare l’area di rigore come pochi eppure anche di aiutare la squadra o segnare gol fantastici. Quello in rabona che ha rubato la scena a Carlos Tévez nella notte del suo ritorno al Boca ha fatto il giro del Mondo, tanto per ricordarne uno”.
“Calleri no se va”, Calleri non si vende, non si tocca. La Bombonera lo ripete con urla forti, nette, quasi minacciose. Jonathan è l’attaccante che tutti gli allenatori vorrebbero avere, uno degli uomini-cartolina di questo Boca 2.0 campione d’Argentina: è giovane, ha fame e talento ma anche cattiveria negli occhi. Vuole arrivare, non ha paura di niente e di nessuno. Nemmeno del rischio di fare panchina. Può capitare, se davanti hai prima Pablo Osvaldo e poi Carlitos Tévez. Tanto che la prospettiva di star fuori mescolata agli sprazzi da gioiello vero mostrati da Calleri hanno acceso le sirene del mercato, eccome: lo ha cercato il Palermo per mesi interi, Zamparini a caccia di un Dybala-bis solo sfiorato perché il Boca ha sempre chiesto troppo. Peccato. Lo stesso è accaduto anche al Monaco e al Brighton, sulle sue tracce ma costrette a fermarsi di fronte alle richieste degli Xeneizes, tutt’altro che pronti a liberarsi facilmente di un diamante del genere”.
“Ma Calleri gioca o non gioca, con tutti quei fenomeni davanti? Eccome, se gioca. La società lo trattiene, lui dà l’anima in ogni allenamento, lotta silenzioso. E il Vasco Arruabarrena in panchina lo coccola per tutta la stagione. Addirittura affianca il ragazzino a Tévez, senza paura: insieme sono uno spettacolo, la furia spietata di Carlitos e l’eleganza affamata di Calleri. Potenza allo stato puro. “Pensate che devo giocarmi il posto con uno dei migliori numeri nove del mondo…”, diceva con sorriso quasi intimidito Jonathan all’arrivo dell’Apache. E invece ci si è ritrovato affianco, in una stagione magica per il Boca: campioni d’Argentina, con Calleri capace di segnare 23 gol in 58 partite stagionali, di cui 10 in campionato, il doppio di Tévez e sette in più di Osvaldo. Goles son amores, dicono in Argentina. E pensare che potevamo vederlo in Italia. Oggi, pensa solo al Boca: “Voglio restare qui per giocarmi la Libertadores“. Anche questo fa diventare idoli della Bombonera a poco più di vent’anni”.