Cordoba: “L’Inter vuole tornare in alto. Ritiro nel momento giusto, Ronaldo il migliore”
Ivan Cordoba ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della rivista colombiana La Liga. L’ex difensore e team manager nerazzurro spazia dal calcio alla sua vita privata, ecco le sue parole:
A cosa si dedica oggi Ivan Ramiro Cordoba? “Alla famiglia, alla fondazione ‘Colombia te quiere ver’ e alla mia agenzia, IRC Sport, con cui sosteniamo giovani talenti colombiani dando loro un’opportunità di formazione e proiezione nel calcio professionistico”.
Quanto tempo occupa in questo momento il calcio nella sua vita? “Il tempo che io voglio dedicargli”.
Quali amici per sempre le ha lasciato il calcio? “Javier Zanetti, Mario Yepes, Alexander Viveros, Oscar Bolaños, Carlos Valderrama, Rene Higuita”.
Cosa non avrebbe voluto vivere nella sua carriera calcistica? “Nulla. Tutto appartiene a un periodo lungo e speciale della mia vita. Non si possono scegliere solo i bei momenti nel calcio. È un pacchetto in cui trovi delle cose positive e altre negative, tutte fanno parte del tuo sviluppo come calciatore e come persona”.
Dove segue il calcio oggi? “Insieme ai miei amici e ai miei parenti, oppure mi godo lo spettacolo allo stadio”.
Con chi va allo stadio? “Con gli amici e a volte con mia moglie”.
Cos’è l’Inter di oggi? “Una squadra che vuole tornare a essere protagonista in Italia e in Europa”.
Cosa le ha lasciato la Serie A? “Un’esperienza molto positiva, impossibile da eguagliare”.
E cosa le ha lasciato il calcio argentino? “Ha finito di formarmi nel cammino verso il calcio europeo. Una tappa fondamentale”.
Cosa pensa oggi del suo ritiro? “È stata la decisione giusta”.
Quando ha saputo che era giunto il momento di smettere di giocare a calcio? “Quando non riuscivo a dare tutto per la mia squadra in campo. La testa lo voleva, ma il corpo non rispondeva più come prima, per me era fondamentale viste le mie caratteristiche fisiche”.
Quale altro colombiano pensa possa vincere la Champions League? “Per statistiche e condizioni potrei dire James, perché gioca nel Real Madrid, però qualunque squadra che partecipa alla Champions e con in rosa un colombiano avrà questa possibilità, al di là che sia o no una big. Abbiamo esempi di squadre che senza molta storia nella Champions hanno vinto il trofeo”.
Dove si trova la medaglia della tua Champions? “Ben custodita!”.
E quella della Copa America? “Pure!”.
Cosa prova quando vede il gol che ha siglato al Messico per il titolo in Copa America? “Non ho parole per descrivere quello che significa. È la stessa emozione che ho provato quando ho segnato”.
Che valore hanno quel gol e quel trofeo? “Non so come si possa calcolare. È stato il gol più importante della mi carriera e con il quale ho dato tanta gioia ai colombiani”.
Quale allenatore non dimentica? “Li ricordo tutti”.
Come definirebbe José Mourinho? “È il tecnico più pratico ed efficace che abbia conosciuto”.
Qual è la sua miglior coppia di centrali? “Mario Yepes e Walter Samuel”.
Quale attaccante le ha fatto girare un po’ la testa? “Ronaldo (il Fenomeno) e Shevchenko”.
Qual è stata la sua migliore forza in campo? “La leadership, il gioco aereo e la velocità”.
Quali sono le squadre che segue? “Inter, San Lorenzo e Nacional”.
Di quale di queste è veramente tifoso? “Di tutte e tre”.
Qual è stato il miglior giocatore colombiano che ha visto? “Fino a oggi, Carlos el Pibe Valderrama”.
Qual è stato il miglior avversario che ha affrontato? “Ronaldo (il Fenomeno)”.
Chi è l’Ivan Ramiro Cordoba di oggi in Colombia? “La stessa persona di sempre e, professionalmente, un lavoratore che vuole applicare l’esperienza acquisita in tutti questi anni nel calcio internazionale in favore del calcio colombiano”.
Che consiglio darebbe oggi a un giocatore che vuole imporsi e vincere in Europa? “Tanta responsabilità. Deve sentirsi in prova in ogni allenamento, anche se è già titolare, perché questo porta a dare il massimo e a mantenere un livello alto e regolare per lungo tempo”.
Come si vede in futuro? “Come presidente della Federazione Colombiana di Calcio”.
Il suo concetto in una frase: Jeison Murillo. “Sicurezza e praticità per giocare”.
Cristian Zapata. “Forza e sentimento del gruppo”.
Fredy Guarin. “Potenza e personalità”.
James Rodriguez. “Fantasia ed efficienza”.
Falcao Garcia. “Goleador implacabile”.
Come vorrebbe che la gente la ricordasse sempre? “Con rispetto”.