Arrivato all’Inter come promettentissimo attaccante, Marko Arnautovic non ha lasciato il segno in quel di Milano se non per qualche particolare evento.
Intervistato dal quotidiano austriaco Kurier, il ragazzo ha parlato del suo ottimo momento personale ed ha ripercorso anche la sua breve esperienza italiana con la maglia dell’Inter.
Ecco uno stralcio dell’intervista: “Miglior Arnautovic di sempre? Non so, posso ancora migliorare, fare più gol. E’ stato un percorso difficile per me, ma ora sono sulla strada giusta. Ora mi sento importante per lo Stoke e per la nazionale austriaca.
All’Inter ho vinto una Champions League, ma non sento mio quel trofeo, ho giocato pochissimo, ero spesso infortunato. Sono arrivato troppo giovane a Milano? Non direi. Arrivavo da Twente, e all’improvviso mi sono ritrovato di fianco a Eto’o, Milito, Stankovic, Maicon, Sneijder. Ho pensato: “Bello, e ora?”. Mourinho mi definì un ragazzino, ma si trattava di un episodio nello specifico: una volta arrivai in ritatdo all’allenamento, poi con quattro ore di anticipo. Così Mourinho venne da me e mi regalò il suo orologio!
L’Inter era un mondo completamente nuovo: a Enschede avevo come vicine di casa solo le mucche al pascolo, a Milano sono finito fra Fashion Week, ristoranti, club, belle donne. A quel tempo non ero fidanzato, avevo 19 anni, così ho pensato: “Ora che sono qui non so cosa potrà succedere, quindi devo sbrigarmi a farmi un nome”. Direi che ci sono riuscito (ride). Ho fatto degli errori, ma poi ho capito che dovevo fare qualcosa, e mi sono allenato molto bene.Mourinho mi promise un contratto per la stagione successiva, ma poi è andato al Real Madrid e non se ne fece più nulla”.