“Mago” Thohir e la plusvalenza, c’è chi non ci vede chiaro
“Mago” Thohir, è così che si potrebbe definire il presidente nerazzurro secondo Marco Bellinazzo. La capacità imprenditoriale dell’indonesiano è incredibile e riconosciuta da tutti, ma qualcuno, sembra non vederci poi così chiaro.
Secondo quanto riferito dal giornalista del Sole 24 Ore Marco Bellinazzo sul suo blog Calcio & business, il tycoon indonesiano è riuscito nell’intento di “tramutare un rifinanziamento in un giacimento (di 220 milioni) di plusvalenze“.
L’amministrazione nerazzurra di Erick Thohir è riuscita nel “miracolo”, una magia che fa impallidire d’un colpo il ricordo di quei dirigenti che nel corso degli anni Duemila hanno inventato diverse, e più o meno sofisticate, operazioni di ingegneria finanziaria pur di non far sprofondare i conti delle proprie società.
Secondo quanto riferito dal giornalista, l’operazione portata avanti dal presidente nerazzurro non sarebbe poi così chiara, lo stesso riferisce che “senza i conferimenti infragruppo in IMC e circa 219 di plusvalenze contabili, l’Inter che ha chiuso il biennio 2014/15 con una perdita di appena 41 milioni, avrebbe dovuto fare i conti con un deficit totale di quasi 250 milioni di euro. Dulcis in fundo, in dieci anni, fra il 2005 e il 2015, il doppio conferimento del marchio (prima da Fc Inter a Inter Brand e poi da quest’ultima a IMC), ha prodotto plusvalenze contabili per oltre 290 milioni. Tutto lecito, sia chiaro, a meno che Covisoc o Uefa non vogliano vederci più chiaro. Ma quando si dice, per l’appunto, la forza del marchio.
In redazione non siamo di esperti economisti, nessuno lavora per quotidiani di rilievo, ma una cosa siamo in grado di comprenderla tutti, quando si parla di Inter c’è sempre chi è in grado di trovare qualcosa che non va…e la cosa non ci va giù.
Per leggere integralmente l’articolo riportato da calciomercato.com, clicca qui