Mancini: “Ho fatto la storia di Inter e City. Il mio erede?”
L’allenatore dell’Inter Roberto Mancini, durante la sua visita in Qatar, ha concesso una lunga intervista al sito sc.qa, trattando temi quali il progetto all’Inter ed il suo passato al Manchester City.
Questi i principali artgomenti trattati dall’allenatore jesinio: “Al momento siamo in testa alla classifica ma sarà una stagione lunga, dura e competitiva. Dobbiamo lavorare veramente duro per rimanere in testa. Il nostro obiettivo è la qualificazione alla Champions League. E’ molto importante essere in Champions”.
DIFFERENZE CON L’ANNO SCORSO – “E’ molto difficile cambiare le sorti di una stagione quando subentri a metà anno. Ma quest’anno le cose sono diverse. E’ molto meglio quando lavori con la squadra già dal precampionato. Abbiamo fatto alcuni buoni acquisti. Siamo una squadra giovane, con solo due o tre giocatori di esperienza. Dobbiamo migliorare molto ma sono felice dei giocatori che ho. Stiamo facendo un buon lavoro finora e stiamo lavorando bene insieme”.
LA STORIA AL CITY DI MANCINI AL CITY – “Il Manchester United è stato al top per tanti anni ed è stata molto dura raggiungere il loro livello di qualità. Abbiamo comprato tanti buoni giocatori e abbiamo lavorato duro per dare al club il primo titolo da tanto tempo. Mi piace avere sfide difficili e lavorare duro per raggiungere i miei obiettivi. Ho cambiato anche la storia dell’Inter nel 2006/07 e quella di Lazio e Sampdoria come giocatore. Allo stesso modo, la sfida del Qatar di ospitare i Mondiali per la prima volta non è semplice. Ma ce la può fare lavorando duro”.
AMICHEVOLE COL PSG – “Non è una semplice amichevole. Sarà una sfida competitiva tra due dei migliori club d’Europa che si preparano per la seconda parte della stagione. Sono felice che ci alleneremo nelle fantastiche strutture di Doha”.
MANCINI ED IBRA – “Considero Zlatan uno dei migliori giocatori al mondo. Ha segnato tantissimi gol e alcuni importanti per noi quando era all’Inter. Merita di vincere il Pallone d’Oro perché è uno dei migliori attaccanti nel calcio moderno”.
NUOVI MANCINI – “Ci sono un paio di giovani emergenti come Federico Bernardeschi della Fiorentina. Ma hanno bisogno di due o tre anni per emergere come stelle”.