L’Inter di Roberto Mancini comanda la classifica di Serie A ma si sta guardando intorno in vista del mercato invernale per migliorare ulteriormente il “roster” a disposizione del tecnico di Jesi. A finanziare il mercato di gennaio dovrebbero essere le cessioni che permetterebbero all’Inter di accumulare una sorta di tesoretto.
A tal proposito la situazione più delicata, secondo la Gazzetta dello Sport, sembra riguardare Andrea Ranocchia la cui valutazione del cartellino (scadenza 2019) inciderà forse di più lo scarso utilizzo di quest’anno. Ecco perché venderlo a 8-9 milioni è un affare complicato. Più facile trovare qualcuno (Milan? Premier League?) che arrivi a 4-5. Poi c’è l’abbondanza sugli esterni difensivi. Uno tra D’Ambrosio e Nagatomo potrebbe partire. Si vende più facilmente il giapponese, che va a scadenza, ma si ottiene poco. A meno che qualche club non si spinga a offrire 3-4 milioni per un giocatore a scadenza (ecco perché l’Inter vorrebbe allungargli il contratto). Allora il profilo migliore è D’Ambrosio, costato meno di 2 milioni e cedibile per 3-3,5 (quindi con una plusvalenza). Infine ecco la questione-Alvarez (che sta passando ai messicani dell’America). La Fifa dovrebbe esprimersi a gennaio sulla controversia tra Sunderland e Inter relativa al riscatto obbligatorio dell’argentino che gli inglesi contestano per motivi fisici. Nel caso in cui la sentenza fosse favorevole ai nerazzurri, arriverebbero 10,5 milioni.
Si arriverebbe insomma a una trentina di milioni. Da cui escludiamo i prestiti di Dodò e Gnoukouri (gratuiti), l’eventuale cessione di Vidic (ma può restare) e i risparmi sugli ingaggi. Questi 30 milioni servirebbero – non tutti, bisogna anche rispettare i paletti del Fair Play Finanziario – per ritoccare la squadra come vorrebbe Roberto Mancini.