Dopo le critiche, Sacchi corregge il tiro: “Lo scudetto? Vince …”
Arrigo Sacchi, dopo le tante critiche ricevute da parte del tifo nerazzurro (LEGGI QUI IL MOTIVO), prova a correggere il tiro tramite le pagine della Gazzetta dello Sport.
Queste le parole dell’ex ct della Nazionale, con le quali lo stesso prova a fare chiarezza:“Ho detto che l’Inter fa un calcio antico? l’Inter è espressione di un calcio italiano rivisitato, non antico. Mancini ha idee chiare, dimostra grandi capacità nel fare un certo tipo di calcio che forse è meno piacevole – magari anche senza forse – rispetto a quello di Napoli e Fiorentina ma che ha il dono della concretezza. Roberto, poi, ha una capacità gestionale di squadre e uomini di prima classe».
Tutto bene allora?” Diciamo quasi. Stimo molto Mancini, ma credo che possa fare molto di più. Lo sa che lui è stato uno dei primi giocatori che avrei voluto in vita mia quando cominciai a fare l’allenatore? Successe nelle giovanili del Cesena, era il 1980. Quindi so chi è e cosa vale Mancini. Ecco, detto ciò ripeto che senza merito e bellezza la vittoria vale meno perché il merito e la bellezza sono imprescindibili per una crescita di squadra».
Scusi Arrigo, lo sa che i tifosi interisti potrebbero dirle «Chi se ne frega della bellezza»?”E’ un problema loro…”
Torniamo ai problemi dell’Inter. «Credo che Mancini possa far giocare molto meglio i suoi. Empoli e Sassuolo fanno un calcio armonioso, il Napoli e la Fiorentina giocano in maniera formidabile, finalmente anche grazie a loro la Serie A sta proponendo situazioni diverse e belle. L’Inter? Gioca in una maniera stringata che sfrutta la forza e la qualità dei singoli. Ha in mente solo vincere, ma il calcio è magia che aiuta tutti, il gioco e l’armonia sono testi di storia che guidano e moltiplicano».
Un Pirlo potrebbe servire? “Aiuterebbe, ma senza risolvere… Perché Mancini ha risolto un problema, non il problema. E’ l’armonia, lo spartito di una sinfonia, la trama di un film che fanno la differenza. Il gioco nel calcio. Lei dice Pirlo, io le dico Messi: perché nel Barça è un autentico fenomeno e nell’Argentina pare solo un buon giocatore? Guardi il Real Madrid: gioca forse il calcio peggiore eppure ha i migliori uomini del mondo. Capito dove voglio arrivare?”
E dove vuole arrivare anche Mancini, conoscendo la sua passione per qualità e bellezza. «Oggi Roberto è il leader di questa squadra, e da leader deve sviluppare l’altra leadership: il gioco. Roberto ha dato carattere e continuità, è stato un ottimo general manager per come ha saputo rafforzare la squadra. Ma l’attuale gioco non permette e non prevede exploit. Il suo calcio, ripeto, deve divertire di più e so che lui può fare di più».
Inter prima, con due punti di vantaggio e 4 gol appena fatti: eppure fanno più rumore le sette vittorie per 1-0.
«Visto che il futuro non si può prevedere e invece la storia si può leggere, dico che l’Inter è la favorita allo scudetto: per storia, ambiente, abitudine a vincere. Sbaglio o i nerazzurri hanno vinto più di Roma, Napoli e Fiorentina messe assieme? Ecco: se vincesse una di queste tre sarebbe un’anomalia tipo Verona, ma oggi come oggi e per quello che ci siamo detti voto Inter».