Materazzi: “Melo? Mi assomiglia, Murillo è come …”
Marco Materazzi, beniamino dei tifosi nerazzurri, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, ovviamente il tema trattato è l’Inter. Ecco le sue parole:
Lei non era titolare fisso, ma fungeva da leader spirituale. Ci sta il parallelo con Felipe Melo? “Sì, mi piace. Per essere un riferimento in campo non conta la fascia, ma quello che hai dentro. Lui e Medel contagiano gli altri”.
Miranda e Murillo come Lucio e Samuel? “Ci sta. Si potrebbe pensare che la coppia attuale abbia meno esperienza, ma Murillo è molto più navigato di quanto dicano i suoi 23 anni. “
Ljajic e Perisic soprattutto contro la Roma si sono sfiancati sulle fasce come al tempo facevano Eto’o e Pandev. “Vuol dire che hanno capito cosa significa rinunciare alla gloria personale per il gruppo. Passaggio fondamentale”
Icardi come Milito? “Paragone pesante. Mauro ha grandi qualità, ora segna un po’ meno ma fa più lavoro sporco. Resta il fatto che Diego ha messo tutte le ciliegine sulle torte del triplete… Riparliamone”
Sneijder e Jovetic, quelli che accendono l’attacco. “Wes era più completo e decisivo, anche perché capace di fare pure il metodista. Jo-Jo è un attaccante atipico”.
Paragoni tra i centrocampisti di allora e di adesso? “Dura. Stankovic per esempio è tra i giocatori più completi che abbia mai visto. Fisico, grinta, furbizia, intelligenza e tecnica. E non ha mai giocato nella posizione in cui avrebbe reso al meglio, quella di regista davanti alla difesa”
Lì può giocare Kondogbia? “Il francese mi sembra uno più di gamba, che ama andare più che ragionare o cambiare gioco. Kondo lo vedo più alla Vieira”
Tra Mourinho e Mancini invece che similitudini vede? “Sono diversissimi. Mou in Europa è stato anche fortunato, ma decisivo. Auguro a Mancio di vincere presto la Champions per colmare questo gap. Josè creava più empatia nel gruppo, Mancio ha più inventiva. Me lo descrivono molto diverso rispetto a quando arrivò nel 2004. Sapersi correggere è un merito enorme”
A proposito di Champions, come si comporterebbe in Europa questa Inter? “Si farebbe rispettare, ma non lotterebbe per vincere. Là oltre alla qualità serve l’amalgama. Basta vedere il Psg, è pieno di campioni ma arriva al massimo in semifinale”