Alla vigilia di Inter–Lazio, Roberto Mancini ha incontrato i giornalisti nella sala stampa di Appiano Gentile per la consueta conferenza pre-match. Ecco le sue parole:
Dopo una settimana di cene e festa, è preoccupato per la gara di domani? “Non sono preoccupato delle feste, è anche Natale. Speriamo che la concentrazione sia rimasta, la partita sarà difficile perché la Lazio ha valori”.
Gli avversari dicono che l’Inter è la favorita. “Credo che Juventus, Napoli e Fiorentina. Poi vedremo”.
Se l’Inter è una 500, la Juventus che macchina è? “Una Mercedes direi”.
Giampaolo ha fissato la rifinitura domattina, proprio per non perdere la concentrazione. “Noi pensiamo a lavorare, i giocatori partiranno il giorno dopo. Non sarà un problema”.
Impresa, capolavoro o miracolo: che Scudetto sarebbe questo? “Non è mai facile vincere, ma non mi pongo questa domanda oggi. Abbiamo un altro obiettivo, poi vedremo alla fine”.
La gara di domani sera sarà un’occasione per dimostrare che l’Inter ha fatto il salto di qualità? “Noi vogliamo essere aggresivi sin dall’inizio, ma nel campionato italiano non è mai semplice. Dovremo essere perfetti per vincere contro la Lazio”.
Questa squadra quanto è vicina a quella che avevi in mente? “Dobbiamo ancora migliorare molto, però iniziando dall’inizio è diverso rispetto a prendere una squadra a stagione in corso”.
Le gerarchie del campionato sono cambiate? “L’Inter era in una posizione molto lontana dagli standard di questo club, anche se anche nei momenti difficili bisognerebbe sempre essere almeno nelle prime 5 posizioni”.
Il pubblico è stato riconquistato: può essere un vantaggio rispetto alle altre? “Per raggiungere un obiettivo importante ci vuole sempre un grande pubblico, oltre che un ottimo club e squadra. Ci vuole sintonia totale, anche perché così si possono superare anche i primi momenti difficili. Un ambiente sano è fondamentale”.
Si aspettava una Juventus in ripresa in così poco tempo?
“Ha ottenuto una serie di vittorie, era l’unico gruppo per tornare in alto. Sta guadagnando i punti persi all’inizio, ha cambiato molto, ma ora il gruppo si è unito e sono tornati in alto”.
Qual è la stata la più grossa soddisfazione? E la più grossa delusione? “La delusione il menisco di ieri mattina, la soddisfazione il fatto di essere riusciti a risalire”.
Quanti giocatori cambierete a gennaio? “Credo nessuno”.
Può essere un vantaggio il fatto di giocare poche partite? “Penso di sì, non lo escludo”.
Cosa vuol dire avere pochi italiani? “Anche nel passato è stato così, ma gli stranieri giocano in Italia da tanto tempo”.
Nagatomo ha detto di voler restare: lo vuole tenere? “Ci troviamo bene con lui, non è mai triste ed è sempre contento. Un grande professionista che può giocare anche in altre posizioni”.
Rimarrà, quindi, a gennaio? “Rimane sempre ad Appiano (ride, ndi). Resterà a gennaio”.
Brozovic può essere impiegato anche come titolare? A gennaio farà ancora tante telefonate? “Se qualcuno mi chiedesse di andare sarebbe un contro, altrimenti siamo a posto così. Marcelo ha qualità, è giovane e sta iniziando proprio ora a diventare molto bravo. Riesce a fare gol, cosa che prima non gli riusciva benissimo. Ha una media alta di corsa, può giocare sia come titolare che dall’inizio”.
Puntate al filotto quando inizierà il ritorno? “Speriamo, ma prima pensiamo domani e poi alla gara contro l’Empoli, che sarà molto difficile. Avremo inoltre tante gare in trasferta. Certo, battere le medio-piccole sarebbe fondamentale”.
Quanto è importante il supporto del pubblico? “Sempre, quando il ‘Meazza’ è pieno la squadra rende di più”.
Sacchi, Trapattoni, Ancelotti, Lippi e Capello: chi ha lasciato maggiormente il segno nel calcio italiano? “Non è facile rispondere, ma penso soprattutto a Sacchi, come lo stesso Trapattoni. Sono tutti allenatori molto bravi, forse i migliori degli ultimi 40 anni. Non è facile rispondere”.
Qualcuno ha già manifestato il desiderio di andar via? “No, ancora nessuno per il momento”.
Un commento sull’addio tra Chelsea e Mourinho. “Se uno vuole fare l’allenatore è una cosa mettere in preventivo. Fa parte del nostro lavoro, quindi sono cose che capitano. Fa parte del percorso di un allenatore”.
Se lo aspettava l’esonero? “Quando le cose non vanno bene il rischio c’è sempre, ma non ci ho mai pensato sinceramente. Se le cose vanno male il rischio c’è”.
Vuole dirci 5 titolari? “Miranda, Handanovic, Murillo, Medel… gli altri non li so. La Lazio è molto forte, nonostante le difficoltà. La classifica attuale non rispecchia i valori reali,. Vi svelo anche il quinto: Brozovic”.
Dopo qualche mese di lavoro, è soddisfatto del mercato estivo? “Ci sono tanti fattori, sono contento perché i nuovi acquisti si sono ambientati subito. La stagione è però lunga”.
Calleri è già pronto per l’Inter? “Rispetto a quache giovane lui è diverso, gioca nel Boca, ma come tutti deve conoscere il calcio italiano. Il Boca è una grande”.
Biglia e Candreva: chi farebbe comodo all’Inter? “Anche altri sono forti, come Anderson. Biglia è fondamentale per la Lazio, tanti fanno la differenza. Giusto che ci siano tutti, è bello giocare contro una squadra al completo”.