La Gazzetta dello Sport racconta i minuti finali di Napoli-Inter, quelli dopo il gol di Ljajic e degli insulti di Sarri a Mancini: “Nasce tutto dal quarto uomo Di Bello. Ma di bello non c’è stato proprio nulla. E non per colpa sua. La segnalazione dei 9’ di recupero – poi corretta in 5’ – porta Roberto Mancini a chiedere spiegazioni proprio al quarto uomo. Il tecnico dell’Inter però non fa in tempo a raggiungerlo che Maurizio Sarri si alza dalla sua panchina, si avvicina al tecnico interista e inizia ainsultarlo. Mancini si è allontanato dal campo mimando il gesto del «ne parliamo dopo» e così è stato.
Mancini non passa in conferenza stampa e si infila direttamente sul pullman per raggiungere l’aeroporto, ma prima di lasciare lo stadio è stato raggiunto e ascoltato dagli ispettori federali. Sarri, purtroppo, non è nuovo a questo sfogo, sempre sul tema dell’omosessualità. Era marzo del 2014, ai tempi dell’Empoli in Serie B, quando Mario Rui fu espulso per un colpo rifilato a Corti durante una partita contro il Varese. «Il calcio è diventato uno sport per froci. È uno sport di contatto e in Italia si fischia molto di più che in Inghilterra con interpretazioni da omosessuali»”. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta, adesso Sarri rischia uno stop anche di due mesi per insulto razzista.