L’Inter, sotto gli occhi di Mourinho e Ronaldo, scaccia la crisi e batte 3-1 la Sampdoria a San Siro.
L’Inter batte 3-1 la Sampdoria e torna a sperare nella lotta Champions. La vittoria scaccia (parzialmente) la crisi e ridà fiducia a un ambiente messo in discussione, bisognoso di un ritiro per riprendere il cammino delineato. Sorrisi per Miranda e D’Ambrosio, entrambi al primo centro in A con la maglia nerazzurra. Gara non esaltante nel complesso, ma si è rivista la squadra di inizio stagione: non accecante per bellezza, ma straordinariamente concreta al momento giusto. Con buona pace di Montella e Quagliarella che continuano a menarla con la storia del “abbiamo preso 2 gol su palla inattiva e un gol su un nostro errore”. Visto il risultato, c’è poco da recriminare. Anzi, i blucerchiati, che continuano a credere di essere stati nettamente superiori, cadono anche nel ridicolo. Tanti auguri per una tranquilla salvezza, ma ci saranno altre occasioni per raccogliere punti. Anche perché noi di beneficenza ne abbiamo già fatta abbastanza.
Tornando al match: bene Biabiany, Perisic da rivedere e tandem Icardi – Eder ancora da rodare. Handanovic maiuscolo, come sempre, e difesa a tratti in difficoltà, ma mai seriamente in pericolo. Melo assolutamente improponibile, Brozovic ingenuo sull’ammonizione. Un plauso anche a Ranocchia, che ha sfiorato due volte il gol dell’ex e poi ha regalato il 3-0, risultando ottimo uomo assist per Icardi. Ha giovato più in una partita che in 5 anni di permanenza.
Due parole anche sulla tribuna, che stasera è stata indubbiamente più spettacolare della partita. Vedere Mourinho e quello striscione di ringraziamento ha messo i brividi, ma il portoghese ha tenuto a precisare che è venuto a fare da spettatore e non per mettere pressione a Mancini per un’ipotetica successione a fine stagione. Come si sa da tempo, Mourinho sarà il nuovo manager del Manchester United, e molto verosimilmente è venuto a San Siro per vedere da vicino Icardi. Le porte per lui sono sempre aperte, e un ritorno in un futuro più o meno lontano è una certezza.
Anche Ronaldo ha fatto da tifoso speciale in questa serata di festa e di momenti amarcord. L’accoglienza per il Fenomeno non è stata delle migliori, ma il popolo nerazzurro va capito: la famosa esultanza con il gesto delle orecchie sotto la Nord in quel derby di 9 anni fa non è ancora andata giù allo zoccolo duro della tifoseria interista, che comunque non nasconde un certo affetto per quello che probabilmente è stato il più forte giocatore a vestire i nostri colori. Un futuro da dirigente sembra all’orizzonte, anche se il brasiliano ha tentato di allontanare queste voci. Accanto a lui anche Moratti e Zanetti, con Stankovic salito giusto per un saluto veloce a Mourinho. Quella tribuna era il concentrato degli ultimi 20 anni di gloria e di storia dell’Inter. E, forse, con Zanetti al posto di Nagatomo, Stankovic al posto di Felipe Melo e Ronaldo in coppia con Icardi, forse avremmo visto un’Inter ancora migliore. Pura fantasia di un interista, ci piace pensarla così.
Tutto sommato, la scossa alla classifica è stata data: non è stato certo merito dei tifosi illustri in tribuna, ma una spinta in più forse l’hanno data, quei due. La speranza è quella di ritrovare quella continuità necessaria per riprendersi quel terzo posto che ci spetta, dopo un inizio di campionato da sogno. Staremo a vedere. Non sarà facile ma, se l’Inter farà l’Inter, non ci sono dubbi su chi, quest’estate, andrà a giocarsi il preliminare della massima competizione europea. AMALA