Consueta conferenza stampa per il tecnico dell’Inter, Roberto Mancini, alla vigilia del match di domani sera contro la uventus, allo Juventus Stadium. Questi i temi trattati:
Nomi per domani?
“Neanche uno”;
Sul calo fisico della Juventus:
“A volte si fa uno sforzo enorme per raggiungere un grande risultato e la domenica successiva sei affaticamento, magari invece sei esaltato e non avverti la fatica. Non sarà facile per loro, ma neanche per noi”;
Su chi vede meglio per il terzo posto:
“Credo l’Inter (ride, ndr). Fiorentina eRoma sono avanti ma di poco. Ci sono ancor tanti punti in ballo da qui alla fine. Il Milan è un po’ dietro, ma potrebbe anche rientrare. Credo che ce la giocheremmo noi con chi è davanti”;
Su Hernanes titolare:
“Mi fa piacere per lui”;
Su Dybala:
“Ci abbiamo provato, credevamo potesse essere un grande giocatore. Abbiamo fatto del nostro meglio per prenderlo. E’ chiaro che dispiace quando non riesci a prendere bravi giocatori, ma ne arriveranno altri”;
Inter schierata a specchio contro la Juve?
“Non credo cambi molto se schierata con la difesa a tre o a quattro. Il nostro modulo non dipenderà della Juve”;
Sulle parole di Ranocchia:
“Non so a cosa facesse riferimento nelle sue parole, ma non credo si riferisse alla squadra”;
Chi toglieresti alla Juventus per portarlo all’Inter?
“La Juve ha quattro/cinque giocatori giovani e molto forti. Che la Juve venda all’Inter credo sia difficile, neanche se gli telefono io”;
Juventus galvanizzata dalla rimonta in Champions?
“2-2 in casa per come si è messa la partita è un buon risultato, ma non è che sia un grande risultato contro il Bayern. Il Bayern mette in difficoltà tutti, non solo la Juve per 60 minuti. Sono due squadre importanti. Ci sono quadre che hanno troppo potenziale economico rispetto a tutte le altre italiane. Cinque squadre si assomigliano molto, possono prendere chi vogliono, ecco perché mettono in difficoltà le altre. Il risultato è comunque giusto per come sono andati gli ultimi 30 minuti. Quando gioca il Bayern pochi possono reagire;
Sull’errore da non commettere:
“Non prendere gol. Non sarà facile, la Juve è insidiosa, lo stadio la aiuta molto”;
Gap con la Juve ridotto?
“Che sia la squadra più forte del nostro campionato è normale, viene d tanti campionati vinti, come è stata anche l’Inter dal 2006 al 2011. L’Inter migliorerà ancora molto, non siamo distantissimi ora, nonostante la serie di vittorie incredibili della Juve. Piano piano l’Inter sta migliorando e riuscire ad arrivare a quei livelli in poco tempo”;
Sul ciclo da costruire:
“Si può ottenere lavorando su un gruppo di giocatori, migliorandolo nelle sessioni di mercato. Sono loro a fare la squadra. Quando la Juve andò in serie B impiegò diversi anni per ritrovare la squadra, passando per diversi giocatori che magari uno nemmeno ricorda ora. Si pensa spesso di aver comprato dei giocatori giusti, ma che in realtà non si adattano poi alla squadra. Per questo bisogna partire da un gruppo, migliorandolo poi di volta in volta;
Sulla possibilità di allenare la Nazionale:
“Io sto bene qui, il mio pensiero è solo all’Inter e ai nostri obiettivi ora e del prossimo anno. la Nazionale è importante, ma ora mi sembra un po’ presto parlarne”;
Ljajic può fare il regista?
“Pirlo con il tempo è diventato regista. Deve esserci qualcuno che sia predisposto a farlo. Ljajic è molto più offensivo ora. Poi magari per qualità potrebbe farlo, ma ci vuole tempo, bisognerebbe lavorarci. Un giocatore in quel ruolo deve difendere oltre a dettare i tempi. Non credo che in poco tempo si possa cambiare ruolo ad un giocatore. Non è che non ci ho mai pensato, ma ci vuole tempo ed equilibrio maggiore”;
Sulla partita dell’andata:
“Abbiamo fatto una buona gara, è stata un partita equilibrata. La Juve aveva le qualità, sapevamo sarebbe rientrata, era normale così visti gli ultimi campionati”;
Sulle parole di Bonucci e Buffon:
“Volevano dire che vogliono batterci, come anche noi. Credo sia normale”;
Rispetto all’andata ci sono più punti fermi in squadra?
“I giocatori sono gli stessi,a volte cambiano dei giocatori come all’inizio. Il modulo è quasi sempre lo stesso. I giocatori possono cambiare come cambiano in tutte le squadre”;
Come si torna al successo?
“Io non sono solo, ho l’aiuto della società e delle persone che lavorano qui. Quando uno sceglie di fare l’allenatore sa che quando vince ci sono tante persone e quando perde è da solo, ma io non mi sono mai sentito solo, ho sempre sentito l’appoggio della società e di chi lavora qui. Per costruire quello che abbiamo fatto anni fa ci vuole tempo. Anche allora ci è voluto del tempo”;
Come svoltare in questa partita?
“L’atteggiamento deve essere positivo, la squadra deve attaccare molto più rispetto alla partita di Tim Cup. Con i tre attaccanti eravamo troppo larghi, Jovetic spesso si trovava solo. Bisogna trovare più coesione tra i reparti. Dobbiamo avere un atteggiamento importante, positivo, propositivo, difendendo anche bene quando c’è da difendere. Così potrà arrivare un buon risultato, ma è una partita difficile”;
Cosa serve per affrontare la Juve?
“Credo in un risultato positivo, in Tim Cup abbiamo fatto abbastanza bene. Ci è mancato il risultato. Credo che l’Inter possa fare un’ottima gara e un risultato importante. In ogni partita si può fare questo”;
Può essere la giornata della svolta?
“Non credo, a 13 giornate dalla fine non credo. Quando ci sono ancora 40 punti a disposizione credo di no. E’ una partita importante”;
Cosa vi ha detto Thohir?
“La cena con la squadra è una cosa normale, è stato qui un po’ di tempo e faceva piacere a lui stare con i giocatori, parlare, è normale per un presidente”.