Il noto giornalista, Giorgo Porrà, dagli studi di Sky Sport 24, ha analizzato in maniera dettagliata la sconfitta dell’Inter contro la Juventus di ieri sera.
Porrà ha parlato anche del momento nerazzurro alla luce degli sfoghi di Ausilio e Zanetti: “L’Inter ha creato davvero pochi problemi alla Juve, a confronto del Bayern. Allegri cerca di trovare sempre il pelo nell’uovo, ma sa benissimo che il meccanismo è oliato alla perfezione e nel campionato italiano è difficile trovare rivali. Discorso diverso in Europa, ma in Italia non c’è rivale. Lo sfogo di Ausilio è clamoroso, per le abitudini del club e del personaggio, spesso abituato a ponderare ogni respiro. Ausilio ci va giù duro e dice quello che pensa a livello personale. Anche Zanetti è stato duro, raramente l’ho visto così avvilito e mortificato. Credo fossero sfoghi concordati, di pancia fino ad un certo punto. Non so se Mancini fosse davvero afono, ma fatto sta che la società mi è sembrata davvero compatta per dire come stanno le cose. Manca il cervello in mezzo al campo, lo diciamo da inizio anno e lo dicevamo pure l’anno scorso.
Vero che l’Inter nei primi minuti ha mostrato una voglia incoraggiante, però se non sai cosa fare con la palla tra i piedi, se non hai certi centrocampisti, è inutile. L’assenza di gente fosforosa là in mezzo crea problemi. Hernanes lo avevano? Non credo sia lui l’uomo che può risolvere le situazioni, io non ce lo vedo là. E’ una soluzione tampone quando non c’è Marchisio alla Juve. Se prendi gol come lo ha preso l’Inter, con un assist per Bonucci e un rigore ingenuo su Morata, è inutile mettersi a parlare di tattica o moduli. Sono errori da torneo dopo lavoristico, credo che il discorso di Ausilio andasse proprio in quella direzione. E’ franato un progetto, ora non c’è la possibilità di fare altri discorsi dopo questo crollo. Alcuni giocatori sono sopravvalutati, alcuni hanno grande potenziale. Abbiamo visto per mesi una capolista che asfaltava chiunque, chirurgica e incoraggiante, a volte giocava anche bene. C’era la sensazione di qualcosa di incompiuto e di un cammino in corso. Invece c’è stato un crollo totale. Mancini si è ficcato in un tunnel da qui non riesce a uscire, la rotazione di moduli non dà più risultati. Ora è complicato uscirci ed è difficile mettersi in testa altri obiettivi”.