Il Fatto Quotidiano ha analizzato la sconfitta contro la Juventus parlando sopratutto del tecnico interista, Roberto Mancini e dei suoi errori che stanno venendo fuori partita dopo partita
Roberto Mancini? “Quattro milioni di euro netti all’anno di stipendio, oltre settanta spesi sul mercato, aria e reputazione da grande maestro di calcio internazionale. Tutto per presentarsi nel derby d’Italia contro la Juventus come un Castori o uno Stellone qualsiasi. Con tutto il rispetto per gli allenatori di Carpi e Frosinone, perché dietro i loro catenacci c’è il sudore e la fatica di chi fa i salti mortali per stare in Serie A. Mentre l’Inter vista a Torino è soltanto una soluzione di comodo, di chi non ha idee. E forse neppure la personalità che tutti, da sempre, gli riconoscono.”
Le accuse? “Undici giocatori dietro la linea della palla, nessuna ambizione offensiva, unico obiettivo lo 0-0.” E poi perché Mancini ha chiuso la parabola della sua stagione (sì, chiuso, perché il campionato nerazzurro a questo punto è praticamente finito) con sette difensori in campo e i vari Jovetic, Ljaijc, Perisic e Eder (tutti da lui pretesi ed ottenuti) seduti in panchina.
I sogni di Champions League sarebbero svaniti, sarà Europa League “solo perché non ci sono altre avversarie. Disastro totale, sportivo e anche economico, visti i mancati introiti della Champions e il deprezzamento di tanti giocatori comprati a peso d’oro su specifica richiesta dell’allenatore (l’ultimo della lista, Eder, è di pochi giorni fa e già quasi cestinato).”
Come conclusione il quotidiano ironizza e aggiunge: “Mancini per i suoi ‘grandi risultati’, potrebbe addirittura ricevere un premio a fine stagione: se Conte come pare andrà al Chelsea, Mancini potrebbe diventare il nuovo ct della nazionale. È uno dei principali candidati sulla lista di Tavecchio. Insieme proprio a chi ieri sera gli ha dato lezioni di tecnica e di tattica: quell’Allegri lanciato verso il secondo scudetto consecutivo, terzo in carriera, che guadagna meno di lui e ha fatto tutta la trafila dalla C2 alla Serie A, prima di arrivare al vertice. Eppure il grande nome per la panchina dell’Italia sarebbe quello di Mancini.”