Medel: ”Qui a vita, terzo posto ci credo, ad Ausilio consiglio di prendere..”

Il ”Pitbull”, Gary Medel è il protagonista della puntata odierna di Inter Nos, format di Inter Channel.

Ecco le parole del numero 17 nerazzurro che si e’ raccontato a 360 gradi:

Bologna?
Sì, speriamo di vincere. Il Bologna gioca bene, ma noi giochiamo in casa e siamo l’Inter. Siamo positivi e l’importante sono i tre punti.

Giocatori da consigliare ad Ausilio della nazionale cilena?
Valdina, mi piace molto. Gioca a Dubai ora.

La tua qualità migliore?
La mentalità che mantengo sempre in campo.

In cosa puoi migliorare ancora?
In tutto. Si può sempre migliorare.

Differenze tra campionato italiano e gli altri?
Il calcio italiano è più tattico, qui ci si difende in maniera molto compatta, a parte Juve e Roma che se la giocano le altre si chiudono molto.

Canzoni?
Ne hanno composta una che parla di me.

Qual è il giocatore più forte con cui hai giocato (non all’Inter)?
Vidal, Sanchez della Nazionale.

Ti piace il soprannome Pitbull?
Sì, mi piace molto.

Cosa ti piace di più dell’Italia?
Mi piace Milano, mi piace l’Italia. Mi piacciono il risotto, la pasta.

Zanetti e Stankovic?
Hanno tanto da insegnarmi, ma non entrano tanto nelle questioni della squadra. Sono sicuramente modelli ed esempi.

Quale trofeo vorresti conquistare con la maglia dell’Inter?
Il campionato sicuro.

Tirare poco da fuori area?
In Italia si tira poco da fuori, in Inghilterra di più.

Ricordo del gol alla Roma?
Ho tirato da fuori e per fortuna il pallone è andato in rete. E’ un golazo no? (ride, ndr).

Con chi hai legato di più?
Manaj, ma anche Palacio, Santon, D’Ambrosio. Fuori dal campo ci incontriamo noi sudamericani, Palacio, Murillo, quando c’era Guarin anche con lui.

Murales?
Sì, in Cile ce ne sono vari con il mio volto. Sono belle soddisfazioni.

Terzo posto?
Sì, io ci credo.

E’ servita la partita con la Juve?
Abbiamo perso tanti punti, ma con la Juve abbiamo guadagnato maggiore consapevolezza. Speriamo di ottenere altri punti con il Bologna, importanti per affrontare la Roma.

Gol?
E’ uguale per me se segno io o se segnano i compagni: l’importante è vincere.

Partita che ricordi con più piacere?
Mi è piaciuto molto vincere con la Juventus. Peccato per non aver passato il turno. Sarebbe stata quasi perfetta se Perisic avesse segnato il quarto gol e comunque mi è piaciuta molto.

Vittoria Nazionale?
E’ stato entrare nella storia. L’Argentina era molto forte, non era facile per noi, ma alla fine abbiamo vinto. In Cile sono impazziti tutti.

Centrocampo a tre o a due?
Il mio stile è sempre quello. Mi piace parlare in campo, aiutare i miei compagni.

Preferisci di più impostare il gioco o fare pressing?
Preferisco pressare. Sono anche capace di impostare, ma preferisco fare pressing.

Se non avessi fatto il calciatore cosa avresti voluto fare?
Ho detto una volta che sarei potuto entrare in un brutto giro, ma il calcio mi ha salvato da questi ambienti.

Tanta grinta?
Mi piace fare pressing, così recuperiamo palla e andare velocemente a fare gol. Corro tanto e aiuto i compagni. Queste sono caratteristiche naturali, mi viene naturale capire dove può andare il pallone.

Campionato italiano?
Mi piace molto, tutte le partite sono difficili, nessuna partita è scontata.

Per quanto tempo vuoi restare all’Inter?
Anche tutta la vita, è una squadra molto importante, con una grande storia, mi sento molto bene, sono contento e mi sento come a casa.

Avventura in Europa?
In Spagna esperienza importante, mi sono trovato molto bene, la gente mi ha voluto bene. Cardiff? Calcio diverso, veloce, stadi pieni, faceva però molto freddo.

Prime esperienze?
Al Boca ho avuto una grande esperienza. E’ una squadra incredibile, un club importante ed è famosissimo anche in Europa.

Kondogbia?
Mi trovo bene con tutti i centrocampisti. Sono tutti grandi giocatori. Banega? Non ho mai giocato con lui, non posso esprimere un parere al momento.

Cos’è il gol?
Segnare con la maglia della nazionale forse è il massimo cui una persona aspira.

Doppietta?
Vediamo (sorride, ndr). Ho fatto una doppietta al mio esordio con la nazionale maggiore in Bolivia-Cile nel 2008.

Beniamino della gente?
Posso giocare bene o male, ma do sempre il massimo, gioco sempre per la squadra e credo di dimostrarlo in ogni partita.

Tifosi?
Aspettano tre-quattro ore per avere una foto o un autografo e quindi con loro mi fermo, lo meritano.

Allenamenti?
Mi piace allenarmi.

Zamorano?
Il giocatore più importante del Cile. Ora ce ne sono tanti altri, tra cui Vidal. Ci conosciamo, ci siamo incontrati, è una grande persona.

Soprannome pitbull?
Me l’ha dato un mio compagno di squadra, perché dove stava la palla stavo anche io.

Passaggio all’Inter?
Stavo giocando il Mondiale, mi hanno detto che avevo la possibilità di andare all’Inter. Ho detto immediatamente di sì, l’Inter è uno die club più grandi al mondo. Poi è arrivata la chiamata di Ausilio che mi ha parlato in Italiano.

Ruolo?
All’Inter segno poco, ma al Siviglia facevo molti gol.

Come ti trovi all’Inter?
Sono molto contento qui, mi trovo bene con i compagni, con il mister, lo staff. Mi sento come a casa. C’è stato un periodo complicato, ora speriamo possa andare sempre meglio.

Cosa pensi di Mancini?
Mi trovo bene con lui, mi fa piacere che abbia fatto apprezzamenti su di me.