Simoni: ”Inter terzo posto possibile, Kondo non mi piace, a Ceccarini dico..”

L’ex allenatore dell’Inter, Gigi Simoni, ai microfoni di Fcinter1908.it ha parlato dei nerazzurri a 360 gradi.

Ecco la sua intervista:

Buongiorno mister Simoni,visto il buon momento della squadra di Mancini, crede che l’Inter possa centrare l’obiettivo terzo posto?
Spero di si, ma il calcio è un terno al lotto. L’Inter ha avuto un buonissimo avvio, poi è entrata nel limbo. Ora è quinta, e non essendoci dei mostri può arrivare terza, ma Roma e Napoli sono in un buon periodo di forma. Il calcio è difficile capirlo anche per chi lo vive da protagonista, ti dà l’illusione di aver trovato la quadratura del cerchio e poi perdi, o viceversa. Guarda la Roma, che dopo un inizio negativo, adesso, non smette più di vincere. Per la Fiorentina all’inizio si parlava di scudetto, e adesso?

Crede che l’assetto giusto per i nerazzurri sia quello delle ultime partite? Con due esterni offensivi, che siano Perisic, Ljajic, Biabiany o Eder?

La soluzione migliore la conosce Mancini. Io guardo l’Inter ogni tanto e spero che vada bene, ma sono cose che guardando dall’esterno non si possono conoscere. Mancini è un allenatore in gamba, e avrà di certo le idee più chiare di noi. Non mi sento, quindi, di prospettare una soluzione tattica per l’Inter.

Pensa che Kondogbia sia quello visto finora o abbia ancora ampi margini di miglioramento?

L’ho visto e non mi ha mai impressionato più di tanto. Ma i giocatori hanno bisogno di inserirsi al meglio in un meccanismo. Nelle ultime gare sta migliorando. A vederlo sembra un buon giocatore. Ma sono i grandi calciatori che fanno la differenza. Guarda il Napoli, che parte ogni domenica 1-0 perchè ha un campione come Higuain. Spero che Kondogbia possa dimostrare di essere un campione.

Oggi è il quarantesimo compleanno di Recoba, lei l’ha allenato: c’è in questa Inter qualcuno che abbia anche solo la metà dell’inerzia artistica dell’uruguaiano, e che potrebbe cambiare le cose come faceva lui?

Recoba era un grande talento, ma non aveva la continuità dei campioni. Poteva risolvere le partite da solo, ma non ti assicurava rendimento certo. Quando lo allenai gli diedi grandi opportunità: a volte le sfruttava, altre lasciava a desiderare per quanto riguarda il gioco di squadra. E’ stato quasi un campione, ma non ha mai dato seguito alle sue qualità.

Si sente di dire qualcosa a Ceccarini dopo le sue ultime uscite?

Non vorrei neanche parlarne, poverino. Ha detto delle cose che potrebbero giustificare persino una mia presa di posizione da un avvocato. Mi dispiace che abbia finito la carriera in quel modo, avrebbe dovuto arbitrare quel Juventus-Inter con più capacità. Quando si commettono degli errori li si dovrebbero ammettere. Io ho fatto l’allenatore per più di 30 anni, e quando ho fatto delle cavolate l’ho sempre ammesso. Lui è stato anche maleducato. L’ho anche aiutato in un processo che ha avuto, figuriamoci. A volte bisognerebbe star zitti, io non l’ho mai offeso. Ho solo detto che per me ha sbagliato, ma la pensano così altre 40 milioni di persone. Da quel giorno in poi sono stati concessi migliaia di rigori, ma se tutti parlano solo del ‘rigore di Ronaldo’ ci sarà un motivo. Incontro anche degli juventini che ammettono il rigore ci fosse; non sarebbe male se ammettesse di aver sbagliato, il discorso si chiuderebbe lì. Lui invece sorprende.