Malù Mpasinkatu, grandissimo esperto di calcio africano ed europeo, ai microfoni di FcInter1908.it ha parlato delle possibili mosse dell’Inter.
Ecco la sua intervista:“Onestamente non sono sorpreso dalla squadra, i club africani e le nazionali hanno tanta voglia di imporsi e mettersi in evidenza. In questo girone tutti la davano da ultima del girone ma la realtà è che questi ragazzi sono dei professionisti che si allenano ogni giorno, giocano nel campionato Primavera. Hanno una società ben strutturata e organizzata e hanno dimostrato grandi cose con club come Milan, Cagliari e Ascoli. Grande merito ce l’hanno il presidente Alain Dalu, il direttore sportivo Rino D’Agnelli, il team manager Samir e l’allenatore Vito Laudani”.
Mercoledì arriva l’Inter, che partita prevede con i nerazzurri campioni in carica? “Arriva l’Inter e in questi casi la squadra favorita ha tutto da perdere e niente da guadagnare. Secondo me i nerazzurri affronteranno la partita con grande concentrazione perché dopo che l’Ujana ha pareggiato con il Milan e battuto il Cagliari, sicuramente l’Inter affronterà questa gara come se affrontasse un’avversaria forte, sarà una partita da dentro o fuori. Gli altri venderanno cara la pelle perché non hanno nulla da perdere, per loro è un grandissimo successo aver superato il turno alla prima partecipazione alla Viareggio Cup. Comunque sono ragazzi di grande qualità individuale, sarà una partita impegnativa per l’Inter anche se indubbiamente hanno qualcosa in più, però queste gare possono dare sempre delle sorprese”.
Tra i ragazzi dell’Ujana ci sono calciatori pronti per un’esperienza in Europa? “Si, ci sono decisamente degli elementi che io personalmente voglio seguire per il futuro. Sono rimasto molto colpito dal terzino sinistro Luzolo, in questo ruolo i club fanno tanta fatica a cercare un ragazzo bravo e lui mi ha fatto buona impressione nella gara con l’Ascoli. C’è anche un ragazzo che ha delle caratteristiche fisiche simili a Makelele, si chiama Mudiadia, fa da collante al reparto e fa ripartire spesso l’azione, è un profilo interessante. Hanno un difensore centrale bravo, è sempre molto attento a tenere la linea e a far salire i compagni, si chiama Muyamba. A centrocampo è molto valido Kubaleka che ha caratteristiche vicine a quelle di Vieira, dotato di grande fisico. Poi molto interessanti sono il numero 7 Ngimbi e il numero 11 Muzungu che è il capocannoniere del torneo. Il capitano della squadra è il giocatore che tecnicamente è sopra la media, è un mancino puro e si chiama Likuta. Da direttore sportivo io vorrei vedere la crescita di questa squadra, anche lo stesso portiere che si chiama Sese è ben strutturato, è un ’98 e ha dimostrato di poter avere un ottimo futuro. Sono contento perché vedere una squadra che ha un gruppo di giocatori di grande prospettiva significa che si è lavorato bene”.
A proposito di difensori, lei è stato lo scopritore di Kurt Zouma, giocatore di grande talento del Chelsea… “Sono un direttore sportivo e come tale viaggio e cerco di arrivare prima degli altri su determinati ragazzi, ma nello stesso tempo cerco di non vantarmi di questo. Ovviamente fa piacere quando un giocatore che ho seguito dall’inizio esplode e diventa un talento, significa che l’esperienza dovuta a tutti questi anni di marciapiede aiuta a sbagliare il meno possibile. Ci sono anche giocatori che andando avanti si perdono un po’, su Zouma era anche difficile sbagliarsi perché ha dimostrato da subito le sue grandi qualità”.
Il ragazzo piace anche all’Inter. Secondo lei c’è qualche speranza in futuro di poterlo vedere in Italia? “Quando un giocatore gioca in Inghilterra è difficile, tranne nei casi in cui è lo stesso giocatore a chiedere di essere ceduto. A livello economico è difficile accontentare questi profili anche per club come l’Inter”.
Agganciandoci a questo, come vede il futuro della squadra di Mancini senza la possibile qualificazione in Champions? “E’ dura perché i soldi che garantisce la Champions sono importanti. Ancora la matematica non condanna l’Inter e si vedrà fino all’ultima giornata, sicuramente resta sempre una grande società e dovrà trovare le risorse per cercare di riconquistare lo scudetto e la Champions perché è il minimo che si possa chiedere a squadre di questo blasone”.
Sul futuro di Mancini invece che idea si è fatto? Thohir dice che il contratto scade nel 2017 ma nel calcio tutto può succedere… “Nel calcio di oggi tutto può succedere. I contratti ci sono ma si rescindono anche. Secondo me faranno delle valutazioni, se l’allenatore vede che la società non ha più quel budget importante per allestire una squadra competitiva magari in estate potranno separarsi. In caso contrario potrebbe anche rimanere perché è un vincente. Sicuramente Mancini non vorrebbe lasciare l’Inter senza il raggiungimento di qualcosa di importante, è un discorso che si vedrà a fine campionato oppure a Champions League conquistata. Non dimentichiamoci che la squadra l’anno scorso non è arrivata neanche in Europa League, quest’anno c’è la possibilità e questo almeno è un qualcosa di positivo”.