Roberto Boninsegna, a La Stampa ha commentato il periodo non proprio esaltante che stanno attraversando gli attaccanti italiani.
Ecco le sue parole: ”Arrivare a 20 gol non è poco. Il nocciolo della questione è che, a livello di numeri 9, non ci sono giocatori importanti. C’è anche chi come Pellè, ad esempio, sta facendo bene all’estero. In Italia giocherebbe? No, perché quasi tutte le squadre di A hanno scelto centravanti stranieri”.
Il cambio della guardia è rimasto a metà: Destro, Immobile e Balotelli alternano alti e bassi. Perché sono ancora nel limbo? “Devono lottare di più. Non tanto dal punto di vista tecnico, ma mentale. Quando sono andati all’estero o in grandi squadre hanno giocato poco. Possono ancora affermarsi”.
Un momento no o la scuola italiana dei centravanti è in crisi? “È solo un periodo così anche se giocare ora, per un bomber, è molto più facile”.
Davvero? “Ai miei tempi, eravamo braccati da un marcatore aiutato dal libero. Adesso con la zona non marca più nessuno. È l’attaccante che, se è furbo, si sceglie il difensore più debole”.
Se fosse Conte, chi sarebbe la punta centrale per l’Europeo? “Uno tra Pellè, Zaza, Destro e Okaka: ora il titolare sarebbe il primo. Se sta bene, anche se non è un 9 puro, mi porterei anche Giuseppe Rossi”.