Vampeta: “Vi parlo della mia esperienza all’Inter. E quell’aneddoto…”

L’ex centrocampista brasiliano, Vampeta, è stato una vera meteora all’Inter, acquistato come futuro campione, ma andato via dopo pochi mesi senza lasciare traccia, se non un gol nella supercoppa italiana persa contro la Lazio nella stagione 2000-2001, ora è presidente dell’Audax in Brasile. Queste le parole di Vampeta sull’esperienza in nerazzurro, rilasciate in un’intervista ad Extratime:

Esperienza breve all’Inter:
Dopo un allenamento, mister Tardelli mi disse che non mi conosceva proprio, io gli risposi che neanche io lo conoscevo e me ne andai. Rimasi 7-8 mesi all’Inter. A volermi fu Lippi che poi se ne andò dopo il primo k.o.; con Tardelli ero demotivato, avevo anche altre chance per giocare in Italia: Fiorentina e Roma, mi volevano anche in Spagna ma poi finii al Psg e poi tornai a giocare nel Corinthians. All’Inter c’erano tantissimi stranieri (Zanetti, Zamorano, Recoba, Cordoba, Frey) e pochi italiani (Pirlo, Vieri, Di Biagio). Diventai amico di Robbie Keane, non riuscivamo a comunicare parlavamo a gesti”;

Rapporto con Ronaldo:
“Era infortunato, perse tutta la stagione. Una volta andai a casa sua in un condominio dove abitavano anche Dida, Roque Junior e altri; ero già sbronzo quando andai a pigliare una bottiglia di vino dalla sua cantina e me la scolai. Era il vino regalatogli da Giovanni Paolo II, Ronaldo si incazzò, voleva che gliela pagassi. Sapeva d’aceto…”;

Nel 2008 lo prese in giro perché flirtò con dei trans?
“Ronaldo mi invitò a cena in un ristorante. Era con cinque donne, quando lo incontrai avevo già bevuto 3-4 caipirnhas e gli chiesi quali erano le donne e quali i trans. Le donne si misero a riderò, Ronaldo un po’ meno”;

Su come è diventato dirigente:
“Sono amico della famiglia Teixeira, proprietaria dell’Audax; sono stato anche presidente dell’Audax di Rio. Tutti i presidente dovrebbero essere remunerati. Allenare? Mi sono reso conto che non era quello che volevo fare”.