Da un paio di settimane, in casa Inter si tracciano bilanci per la stagione che sta per volgere al termine. Roberto Mancini continua ad affermare che l’annata dell’Inter è stata molto buona, mentre i media si sbilanciato spesso e volentieri in critiche sulla delusione per il quarto posto. In difesa dell’allenatore nerazzurro si schiera il Corriere della Sera, che stamani afferma: “La stagione dell’Inter non è stata disastrosa, casomai ingannevole. Perché se è vero che probabilmente il quarto posto è la collocazione corretta per questo gruppo ancora imperfetto è anche vero che un girone fa l’aria alla Pinetina era un’altra. Reduce dal 4-0 a Udine, l’Inter il 20 dicembre aspettava la Lazio da capolista a +4 su Fiorentina e Napoli, + 6 sulla Juve, +7 sulla Roma. Ma perse 1-2 e lì cominciò la fine dei sogni, con due mesi horror vissuti a ritmo retrocessione. Troppa Inter prima, troppo poca dopo: questa è la realtà di quei tempi. La crescita, numericamente, c’è stata: i punti in più rispetto all’anno scorso sono 12 e il 64 totale è già il più alto degli ultimi cinque campionati. E sul mercato in entrata le idee sono già chiare: su Banega e Yaya Touré, Mancini fa muro. Così come giura che non saranno le ultime tre partite con Lazio, Empoli e Sassuolo a decidere promozioni e bocciature di chi c’è già.
Le valutazioni del tecnico sono fatte e la sua speranza più grande è di trattenere gli uomini eventualmente vendibili per un autofinanziamento come Perisic, Miranda, Murillo, Brozovic e Icardi. Bisognerà vedere che ne pensa il portafoglio di Thohir, con o senza cinesi”.