Cordoba: “Calciopoli? Il marcio era evidente da anni”

In occasione di un’intervista al Corriere dello Sport, la bandiera nerazzurra, Ivan Ramiro Cordoba, ha parlato a 360 gradi della sua esperienza interista, dalle prime partite al ruolo dirigenziale. Queste le sue parole:  “Calciopoli? Già prima del 2006, per noi giocatori dell’Inter era evidente che ci fosse qualcosa di molto sporco. Lo si capiva dagli atteggiamenti, dalle decisioni che venivano prese da parte degli arbitri che avevano come unico scopo quello di favorire alcune squadre, quelle che facevano parte del sistema-Moggi. Ho deciso di scriverne poco perché in realtà c’è poco da aggiungere. Non bisogna mai dimenticare quello che è successo. Calciopoli è una cicatrice che resterà, sappiamo chi ce l’ha procurata e non dobbiamo dimenticarla mai. La cicatrice resta là, a ricordo di una pagina nera del calcio italiano. La cosa che mi infastidisce di più ancora oggi, nonostante siano passati ormai dieci anni, è che qui sembra che non è mai accaduto nulla e che addirittura alcuni pensano che sia stata l’Inter a causare il problema. Invece chi ha generato Calciopoli sono le persone che tutto questo schifo hanno permesso. E sono colpevoli anche coloro che pensano che questo scandalo non sia mai esistito. E’ stato tutto troppo eclatante per negarlo. Mi chiedo ancora oggi, se le Juve di Moggi era innocente, perché non ha fatto il ricorso? Non è che magari non l’ha fatto perché sapeva di rischiare una penalizzazione ancora più pesante e magari ripartire dalla C anziché dalla serie cadetta?”.

Il colombiano poi si sposta su altri temi: Zanetti? Javier ha tantissime qualità ma la principale è quella di saper gestire ogni momento difficile con il buon senso e la simpatia. Poche volte l’ho visto arrabbiarsi in modo scomposto, anzi usava un altro metodo per risolvere i problemi interni: lo scherzo. A lui bastava una battuta per sistemare situazioni complicate fra compagni o con l’allenatore. Questa sua qualità l’ho sempre ammirata.

Ronaldo e Mancini? Il Fenomeno, senza alcun dubbio, era semplicemente il numero uno. Ho una grande stima per Mancini che mi ha dato tantissimo. Ma sarebbe sbagliato non ricordare Cuper che ci diede una base solida sulla quale poi costruimmo i nostri successi futuri.

Moratti? Massimo è una persona che capisce molto bene le tue sensazioni, le tue emozioni, quello che provi e si abbassa sempre al tuo livello. E’ un generoso sempre pronto a darti una mano quando sei in difficoltà. Anche dopo le partite più brutte lui era sempre lì accanto a noi e trovava sempre le parole giuste per risollevarci. E’ stato un grandissimo presidente.

Mourinho? Un leader vero. Josè ha una qualità inarrivabile dagli altri: riesce a tirare fuori il meglio da un giocatore nel momento in cui la squadra ne ha più bisogno.Tutti ci auguriamo di sì ma non penso che sia questo il momento giusto perché ora c’è Mancini che deve fare la sua strada e prendersi le sue soddisfazioni dopo aver avuto il coraggio di riprendere l’Inter in una situazione di difficoltà evidente. Sono convinto che riuscirà a far risollevare la squadra. Se lo lasceranno lavorare in pace sono sicuro che darà grosse soddisfazioni a tutti i tifosi dell’Inter, me incluso ovviamente“.