Luca Bargiggia, figlio di Paolo, con un passato nelle fila delle giovanili dell’Inter, è stato squalificato per dieci giornate per insulti razzisti a marzo.
Il suo club, la Clodiense, aveva fatto ricorso contro questa squalifica, ricorso respinto dalla Figc. Reso noto il referto con gli insulti che Bargiggia ha rivolto al suo avversario nell’occasione:
“Va precisato in punto di fatto che l’espressione sanzionata, testualmente riprodotta nel rapporto del Direttore di gara, così recita: “che c…. vuoi negro di m…., ridammi i marò”, e che, sempre secondo la refertazione arbitrale, “da questa frase ne scaturiva una mischia” fra i calciatori delle due società”.
Il ricorso si basava sul fatto che l’avversario di Bargiggia non era di colore, quindi il suo non era un insulto razzista ma un’intercalare di rabbia. Ma il ricorso è stato respinto dalla Corte d’Appello per il seguente motivo:
“La circostanza che alle parole offensive sia stato soggiunto “ridammi i marò” non attenua la valenza denigratoria della precedente espressione, anche perché l’evidente richiesta di “restituzione” alla propria persona (“ridammi”) è del tutto priva di senso logico: la sanzione va dunque confermata, tenuto anche conto del comportamento processuale del calciatore che, in occasione della riunione, in risposta a specifica domanda, ha negato di aver pronunciato la frase 3 discriminatoria refertata, ponendo in essere un inaccettabile tentativo di contrastare la valenza probatoria del rapporto”.