L’ex capitano dell’Inter, ora telecronista Sky, Beppe Bergomi, ha parlato del suo ex compagno di squadra, Diego Pablo Simeone, che sarà protagonista questa sera come tecnico dell’Atletico Madrid nella finale di Champions League, in un’intervista rilasciata ad AS:
Carriera iniziata con vittoria in Spagna:
“La Spagna mi ha regalato la mia vittoria più grande, vincere un Mondiale a 18 anni è una cosa unica. Però ricordo una sconfitta contro il Real quando ero all’Inter. Negli anni ’80 era impossibile battere quella squadra”;
Ricordi di Simeone come compagno di squadra:
“All’inizio non giocò nel suo ruolo adatto, faceva il trequartista e il pubblico di San Siro non gradiva. Con la sua personalità poi conquistò il suo spazio in mezzo al campo, dove sapeva fare tutto”;
Il trasferimento del Cholo alla Lazio:
“Pagò come me il cambio di panchina da Simoni a Lippi. Io mi ritirai, mentre Pagliuca e Diego dovettero andare via. Fu una decisione dell’allenatore e ancora non conosco il motivo. Al Cholo dissi: ‘guarda che stai andando alla Lazio, in questo momento è più forte dell’Inter’. E lui mi disse: ‘ma in Sudamerica non la conosce nessuno (ride, ndr)’. Alla fine a Roma vinse lo scudetto e tre coppe”;
Simeone allenatore già in campo:
“E’ vero, era sempre concentrato . Io, lui e Zanetti parlavamo di tattica, voleva sempre analizzare le decisioni dell’allenatore. Non era ossessionato ma gli piaceva parlare di calcio”;
Miglior virtù:
“Quello che ha mostrato anche da allenatore. Lui è argentino e gli argentini sono forti. Hanno qualità tecnica ma anche mentale. Quando l’Italia affrontava l’Argentina sapeva che bisognava soffrire, anche se erano inferiori tecnicamente ci mettevano in difficoltà. Sono intelligenti, svegli, ti provocano…Diego aveva tutto questo”;
Partita indimenticabile del Cholo:
“Il derby del 1998, quando abbiamo battuto il Milan per 3-0 in Serie A con una sua doppietta e un goal di Ronaldo. Vincemmo anche la Coppa Uefa insieme, ma questa partita mi è rimasta in mente. Segnò un goal con una girata spettacolare”;
Sulla sua esperienza in Spagna:
“Si, alla fine della mia carriera mi cercò il Valencia che stava pensando di fare uno scambio con Angloma. Però dove sarei dovuto andare dopo tanti anni…dissi di no, ero nell’Inter ed ero felice”;
Possibile vittoria di Simeone in Champions a San Siro:
“Si, farebbe piacere a tutti. Sarebbe perfetto per lui e per il club. Questo è stato il suo stadio e l’Atletico non ha mai vinto questa coppa. E’ come chiudere il cerchio, il finale felice di una storia”;
Atletico favorito?
“Non lo so. Come mentalità si, ma il Real tecnicamente è migliore. Nessuno può pronosticare”;
Su Simeone all’Inter:
“Chi lo sa. Tutti quelli che hanno affetto per questo ambiente vogliono tornare, anche Mourinho l’ha detto. In questo momento è difficile, l’Inter sta vivendo un momento difficile e servirebbe molto coraggio per prenderla in mano. Adesso, senza dubbio, sulla panchina c’è Mancini che è un altro grande allenatore. Lasciamolo lavorare, in futuro vedremo”;
I tifosi vorrebbero Simeone:
“Vincemmo solo una Coppa Uefa ma si ricorda molto di quella squadra e del Cholo. E’ rimasto nella testa della gente. Avevamo un Ronaldo inarrestabile, ma il resto della squadra non era molto tecnico. Avevamo il cuore, era un gruppo che aveva anima. Come questo Atletico”.