L’ex capitano dell’Inter, Beppe Bergomi, ha parlato dell’imminente svolta societaria in casa Inter, con l’acquisizione della maggioranza da parte del Suning Commerce Group, intervistato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:
“Che cosa aspettarsi dai futuri nuovi proprietari cinesi? Mi auguro che mettano in prima posizione un progetto tecnico preciso e che lo facciano subito. Forse l’errore di Erick Thohir, e mi permetto di aggiungere anche di Silvio Berlusconi se guardo al Milan, è stato quello di sottovalutare questo aspetto. La Juventus dopo due settimi posti che cosa ha fatto? Ha chiamato Antonio Conte per un certo tipo di gioco. Il Napoli, dopo aver mancato la qualificazione in Champions l’anno scorso all’ultima giornata contro la Lazio, che cosa ha fatto? Ha affidato la squadra a uno come Maurizio Sarri, che ha dato un’identità di gioco, un’idea di calcio. L’Inter, se come sembra proseguirà con Mancini, dovrà fare altrettanto. Sarebbe bello pensare a una permanenza di Massimo Moratti. Romantico, ma allo stesso tempo condizionante. Non sono né favorevole né contrario all’ex presidente, ma in una storia d’amore ci vuole chiarezza. O dentro, o fuori.
In questi tre anni di gestione-Thohir, la sua presenza ha condizionato certe scelte, mentre chi comanda deve essere libero di prendersi le proprie responsabilità e i propri rischi. Mancini, dopo l’ultima partita contro il Sassuolo, ha detto che mancano soltanto 2-3 tasselli per essere ancora più competitivi. Ha ragione, ma a una condizione: che restino tutti. Proviamo a pensarlo. Allora dico che i ritocchi necessari sarebbero quattro. Prenderei due terzini, consapevole che a sinistra è arrivato Erkin, un centrocampista di sostanza e qualità e infine un’ala destra. Ma sia chiaro: l’Inter deve scegliere i giocatori, non accumularli”.