L’ex presidente dell’Inter, Ernesto Pellegrini, ha commentato il possibile passaggio proprietario in casa nerazzurra da Thohir al Suning, svelando come anche lui abbia cercato di acquistare di nuovo le quote dell’Inter in passato. Questa la sua intervista rilasciata a Il Corriere della Sera:
Opinione sul passaggio ai cinesi:
“Avevo dato il benvenuto a Thohir e lo do ora ai cinesi. Ho conosciuto il primo e anche i secondi. Thohir è un giovane in gamba. Dico giovane in quanto con l’età che ha potrebbe essere mio figlio”;
Frasi di circostanza:
“Lo penso sul serio. Quest’anno non siamo entrati in Champions: con meno errori e maggior fortuna avremmo potuto farcela. Ma la questione, vede, è un’altra. Ho conosciuto due degli esponenti cinesi in una recente gara allo stadio Meazza”;
Cambio societario:
“Il cambio societario è una conseguenza di una non azione mia. Da solo non ce l’avrei mai fatta. Troppi soldi per ricomprare. Avevo cercato, prima di Thohir, di creare una cordata di imprenditori italiani. Ero pronto, gli altri no”;
Inter e Milan ai cinesi, ferita per Milano?
“Ferita no. Che sono dispiaciuto, non posso nasconderlo. Mica ci siamo soltanto io e Moratti. Ce ne sono tanti, di imprenditori milanesi, che avrebbero potuto osare. Sono due aziende, d’accordo. Ma prima sono un simbolo”;
Amore:
“Amore è una parola preziosa, da centellinare. Diciamo una passione. Una straordinaria passione che macera ma a volte ti fa vivere momenti di emozione unica. Io ho l’Inter nel cuore e morirò con l’Inter nel cuore. E per quale motivo? Anche perché amo Milano. Le due squadre di calcio sono un mondo a parte, chi è presidente di Inter e Milan ha un impegno solenne, un’investitura enorme di fiducia. Proprio nessun imprenditore poteva osare? Dov’è la spinta a rischiare, caratteristica dell’anima di Milano?”;
Motivi dei rifiuti:
“La classe imprenditoriale, in generale, non ha fiducia completa nei tempi che viviamo. Ciò premesso, forse si parte con la convinzione che una società calcistica porterà unicamente debiti. Non è vero. Con intelligenza, gli uomini giusti e la cura dei dettagli, i conti possono tornare”;
Thohir, i cinesi ed i continui viaggi intercontinentali:
“Lei pensa che provo gioia nel vedere una formazione interamente composta da stranieri? No. Ma se i giocatori sono forti, posso anche passarci sopra. Spero questo, dai cinesi: che stupiscano subito con l’acquisto di un campione. Ho avuto Matthäus, fra i molti. Un leader nato. E da imprenditore, i leader li riconosco. Era il vero capo. Alle parole faceva seguire l’esempio, con la qualità in campo. Se non hai i piedi, puoi parlare quanto vuoi tanto gli altri non ti seguono”;
Inter agli interisti:
“Aspettiamo. Magari i nuovi padroni ci regalano Messi e tutto cambia… Crediamoci”.