Rossi: “I cinesi non sono un pacco”
Alberto Rossi, analista del Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina, ha parlato dell’avvento imminente in Italia dei cinesi del Suning Commerce Group come azionista di maggioranza dell’Inter, intervistato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:
“Il 2016 sarà il primo anno in cui gli investimenti cinesi nel Mondo supereranno quelli del Mondo in Cina. Nel 2015 gli investimenti verso il Paese furono di 126,26 miliardi di dollari, quelli della Cina verso il Mondo 118,02. La forbice si è ristretta ed è previsto il sorpasso. I gruppi cinesi che partecipano ad aziende italiane sono 162, se si conta anche Hong Kong si arriva a 231. In Cina invece ci sono circa 2 mila gruppi italiani innestati in attività cinesi, ma la crescita è ferma. Mentre da noi, dal 2000, si è passati da 6 ad appunto 162. In Italia possediamo un know how interessante che consente di produrre materie di qualità sul mercato cinese e non solo. Gli investitori, tra l’altro, non sono abituati a iniettare denaro e poi scappare. Hanno pazienza e lungimiranza.
Vero, amano un confronto continuo con i nuovi soggetti con cui lavoreranno, vogliono avere un quadro preciso di ogni aspetto. E, nella maggior parte dei casi, i cinesi che investono in Italia lo fanno per diventare azionisti di maggioranza. Siamo noi italiani che abbiamo bisogno di loro, quindi è normale volare in Cina per chiudere gli affari. Il suning nell’Inter? Avranno bisogno di tempi lunghi per ambientarsi e un management occidentale può aiutarli. Mercato esplosivo? Mi aspetto movimenti a piccoli passi, ma non sono un “pacco”. A loro non serve il calcio per aggredire il mercato tecnologico europeo”.