Il difensore brasiliano dell’Inter, Juan Jesus, in una lunghissima intervista rilasciata a Globo Esporte, ha parlato della stagione disputata in nerazzurro oltre a parlare della nazionale brasiliana e della possibilità di essere convocato nell’Italia. Queste le sue parole:
Bilancio sulla stagione:
“Abbiamo iniziato il campionato molto bene. Abbiamo mantenuto la testa fino alla nona giornata se non sbaglio, poi a Natale, a dicembre e in avvio di girone di ritorno, siamo stati battuti e ci hanno portato via il primo posto. Alla fine siamo riusciti a garantirci un posto in Europa League, arrivando quarti. Siamo tornati in Europa, anche se non in Champions”.
Bilancio personale:
“Ho giocato buone partite, ne ho giocate 25 e ne ho vinte 14, pareggiate 4 o 5, il resto perse. A mio avviso è stata una buona stagione, ma ho sempre molto da migliorare. Sono giovane, devo imparare. Sono nel gruppo per aiutare”.
La concorrenza:
“C’è tanta concorrenza come normale che sia in un grande club. Se non ci fosse, non sarebbe un grande club. Soprattutto se in questo club è passata gente come Zanetti, Ronaldo, Cambiasso… Grandi icone del calcio. La voglia c’è, la carica è giusta. Viviamo un momento di revisione. Abbiamo preso 11 giocatori nuovi, ora credo che siamo sulla strada giusta”.
E’ al minimo storico questa Inter?
“Non gioca la Champions da qualche anno, e per questo si perde un certo valore. Cercheremo di vincere l’Europa League, la Serie A e ottenere così la possibilità di tornare in Champions. La finale è stata a San Siro, e tutti quanti hanno notato il fatto che Inter e Milan in questo momento siano carenti. Spero di poter tornare presto a giocare la coppa. Futuro? Voglio tornare con l’Inter in Champions, tornare a combattere con la Juventus. Quando Inter e Milan non sono forti, la Juventus gioca tranquillo. Anche loro lo sanno. Quando arrivano Napoli e Roma, si possono avvicinare, ma non possono raggiungerli. Perciò, è sempre così. Credo che Inter e Milan debbano tornare col fiato sul collo della Juventus”.
Ruolo importante all’Inter:
“Ho sempre avuto uno spirito di leadership. Ero capitano nell’Inter di Porto Alegre, ero capitano nei primi anni di nazionali giovanili. Ho sempre assunto la figura del capitano. All’Inter ho un buon rapporto con tutti, essere stato il vice capitano credo mi abbia dato la forza in più, anche per aiutare Icardi che è il nostro capitano. E’ gratificante rappresentare un club”.
Sull adattamento in città:
“In un primo momento, ho avuto un po’ di difficoltà con la lingua, ma ho una buona memoria fotografica. Ho una mappa della città in testa. C’è il centro, una zona in cui non si può entrare, la polizia lavora bene. Mi piace vivere in Italia, a Milano, perché mi sono identificato con il paese e la città. E ho anche l’opportunità di diventare un cittadino italiano e di giocare per l’Italia”.
La lingua:
“Parlo molto la lingua italiana, in campo e in allenamento, ma anche con la gente in strada. Parlo brasiliano solo con mia moglie e con alcuni ragazzi, con Miranda, Alex Telles e Felipe Melo. Ascoltiamo la musica, guardiamo la tv. Ora nell’intervista mi devo concentrare a parlare portoghese”.
Tornare a giocare per il Brasile dopo le Olimpiadi del 2012?
“Penso a lavorare per l’Inter, cercando di dare sempre il mio meglio. Chiaro che sarei felice di giocare per la Selecao, ma ho anche la chance di giocare per l’Italia. Non avendo giocato partite ufficiali, ho questa possibilità. Ma è solo un’eventualità futura. Sono brasiliano, la mia preferenza è per il Brasile, ma non sono ipocrita, devo pensare anche a me. Certe opportunità vanno colte.Ovviamente preferisco il Brasile, ma ho tanti amici in Italia. E con loro mi identifico molto, troppo”.
Tifo per l’International di Porto Alegre:
“Certo. Ho molto affetto per l’Inter. Non posso dimenticare quello che ho lasciato, il club che mi ha dato l’opportunità di crescere. Sono grato. Spero possano continuare a stare in alto e poi superare il Gremio. Auguro loro buona fortuna, l’Inter merita. Riesco a vedere alcune partite, sono anche andato a salutare i ragazzi. Sono rimasto molto legato alle persone che mi conoscono”.
Desiderio di tornare in Brasile o all’International:
“Oggi, non credo. Un domani non si può sapere. Dobbiamo essere aperti a tutto, ma oggi il mio pensiero è ben chiaro in testa. Devo pensare al mio futuro, devo pensare all’Inter”.
Sull’interesse di Watford e Besiktas:
“Ci sono sempre voci, appena inizia ogni finestra di mercato escono fuori certe notizie. C’è interesse, ma lascio che se ne occupino il club e i miei agenti. Quando poi bisognerà decidere, sarò io a vedere ciò che è meglio per me e la mia famiglia”.