Balotelli: “Lite con Mancio? Avevo 19 anni. Mou? Gli imputo solo…”
L’ex attaccante dell’Inter e del Milan, tornato al Liverpool dopo il prestito di questa stagione, Mario Balotelli, ha parlato del suo periodo all’Inter e del rapporto con i due tecnici, Mancini e Mourinho, intervistato ai microfoni de Il Corriere della Sera:
Rapporto con gli allenatori:
“Fantastico, bello con tutti. E anche con i presidenti, con Moratti, con Berlusconi… Disastroso solo con uno: Rodgers. La rissa con Mancini? Avevo 19 anni, dopo un intervento su un compagno lui si è arrabbiato, mi ha strattonato dicendo che rischiavo di fargli male. Tutto lì. È successo al venerdì, la domenica ero titolare. E il famoso neurone di Mourinho? A lui piaceva fare il cinema, ma mi voleva bene. Si divertiva a farmi arrabbiare perché pensava che avrei reso di più da incazzato. Gli imputo solo una cosa: non mi ha fatto giocare la finale di Champions. Se entravo, segnavo sicuro. Me lo sentivo“.
Sulla Nazionale:
“Se fossi stato Conte avrei fatto la sua stessa scelta. Ho fatto due anni che non sono stati alla mia altezza: problemi fisici e altri problemi e non sono stato io. Ai tifosi che mi fermano dicendomi che loro mi avrebbero convocato rispondo che il vero Balotelli lo convocherebbe qualsiasi allenatore. L’esultanza in cui mostro i muscoli? Non so neanche come mi venne, ma so che la imitavano i bambini e questo mi piaceva. Non esulto di solito? Faccio come mi viene, ma ammetto che a volte non esulto appositamente per non darla vinta a chi dà troppo peso a questa cosa dell’esultanza“.
La vita privata:
“Se potessi avere tutti i giorni Pia con me sarei felicissimo. Ma la madre chiede soldi che non le spettano, pretende di farmela vedere solo in sua presenza, in Tribunale non le hanno dato ragione e fa come vuole. Volevo far incontrare mia figlia al mio papà prima che morisse e ho dovuto ottenere il permesso dal giudice. Balotelli è un personaggio costruito dai giornali. Mario è un ragazzo di 25 anni che non ha una vita normale ma ci prova, a volte vorrei fare a cambio con la vita dei miei amici anche per solo cinque minuti”.
Capitolo razzismo:
“Vengo insultato o perché sono Balotelli o perché sono nero. Ma non è giusto, sono italiano. Tornassi indietro non so se sceglierei di nuovo la Nazionale Italiana, in Ghana cose così non mi sarebbero successe. Avevo chiesto a Mino di non giocare più con gli Azzurri, per certe cose si sta male. Mi dispiace, sembra che io parli da ex calciatore, ma ho capito tante cose negli ultimi due anni e voglio ancora provare a vincere il Pallone d’oro anche se so che sembra assurdo”.