L’Inter non compra più. Ma dove sono i cinesi?
MERCATO INTER, STALLO PREOCCUPANTE
Non batte più colpi l’Inter. Dopo Banega, Erkin e Ansaldi, il mercato nerazzurro si è fermato, almeno in tema di ufficialità. Tutte le piste che parevano vicine, da Joao Mario (mancato pure con l’ausilio del Jiangsu) a Gabriel Jesus (ora in odore d’Inghilterra), passando per Witsel (in attesa per settimane di una chiamata e adesso orientato verso altre situazioni), si sono progressivamente scontrate con la dura realtà di un portafoglio forse non ancora davvero spalancato. A resistere oggi è solo la pista Candreva anche se pure sull’esterno laziale estremamente macchinosa è apparsa e appare tutt’ora la marcia d’avvicinamento. Forse lui arriverà, ma non in tempi stretti. E figuriamoci allora cosa ne sarà degli altri innesti di cui, ipoteticamente, la rosa dell’Inter potrebbe ancora aver bisogno.
UN COLPO PER RIVITALIZZARE L’AMBIENTE, DOVE SONO I CINESI?
Dovesse andar bene l’incontro chiarificatore con la società, sarà lo stesso Mancini (garanzia di ambizione, e non problema, almeno per i tifosi) a chiedere spiegazioni ad Ausilio in un faccia a faccia che potrebbe (forse già lunedì, dopo il weekend) imprimere nuove situazioni ad una macchina ingolfata degli stessi nomi da un mese, in alcuni casi anche due. Ora serve un segnale, perché nel calcio funziona così. Quando tutto sembra al ribasso, può bastare un annuncio per rinvigorire la fiducia. Di fiducia avrebbe appunto bisogno la piazza che oggi, inerme, vede allontanarsi sempre di più la Juve (almeno sulla carta). Detto che una grande società avrebbe il dovere di mettere a disposizione del proprio tecnico il maggior numero di titolari possibili nel minor tempo possibile, è evidente che l’Inter abbia già mancato più di qualche piano A. Sorprende la nuova proprietà cinese, finora resasi visibile solo per il presunto braccio di ferro col tecnico in tema di anagrafica dei nuovi acquisti. Non che abbia comprato nemmeno i giovani, almeno finora. I tifosi, dopo i brindisi di un mese fa a Nanchino, si chiedono dove siano finiti i proclami di quei giorni.