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(TS) L’idea di gioco di De Boer: difesa, pressione alta e attacchi sulle fasce

Il gioco di De Boer

Ieri, Frank De Boer ha partecipato alla sua prima conferenza stampa, in vista dell’esordio ufficiale in campionato di stasera contro il Chievo Verona. Il tecnico olandese ha accennato qualche concetto della sua idea di gioco, che vorrebbe già vedere nelle prossime gare della sua squadra. Tuttosport ha provato ad analizzare l’idee del nuovo tecnico, partendo dal modo di attaccare: “Tre attacchi su quattro arriveranno dalla fasce. Stando ai numeri del suo Ajax, dovrebbe essere questo il marchio di fabbrica della nuova Inter di Frak De Boer. Secondo chi ha studiato il gioco dei Lancieri – una ricerca è stata pubblicato nei mesi scorsi sulla rivista specializzata Allenatore.net – il 72% delle offensive della squadra di Amsterdam, guidata dall’attuale tecnico nerazzurro, passavano dalle corsie laterali. Era la conseguenza della spinta a “lateralizzare” subito il gioco, come si dice con termine tecnico.

Poi, il quotidiano ha riportato l’idea di De Boer di pressione alta e difesa pronta a prendersi rischi: “L’altro mantra dell’ex difensore è il recupero alto del pallone: non a caso fin dal suo primo allenamento, De Boer ha insistito molto sui concetti di “aggressione” e “pressione”. Anche questo pressing immediato, dopo aver perso la sfera, si concentra sugli esterni. E’ lì infatti che viene calcolato il maggior numero dei falli. L’allenatore olandese è disposto a prendersi dei rischi per cercare di tornare subito in possesso del pallone: il pressing sulle fasce infatti, in caso di insuccesso, può aprire qualche spazio al centro che può essere sfruttato dagli avversari. Non a caso De Boer chiede anche a uno dei centrali difensivi di uscire per cercare di intercettare il possibile rilancio in mezzo dei calciatori avversari. Un potenziale pericolo sul ribaltamento di fronte viene accettato anche nell’assetto della linea difensiva che spesso affare sfalsata perché i due terzini sono più avanzati rispetto ai due centrali. Questo può spingere l’altra squadra a tentare di cercare la profondità in quelle zone di campo. E anche qui torna uno dei primi concetti espressi in allenamento alla Pinetina: cioè l’invito ai difensori a non aver paura dell’uno contro uno contro gli attaccanti avversari. L’imperativo del gioco di De Boer non cambia. Da un lato direzione della palla verso le fasce, dall’altro pressing al quale deve partecipare anche il centravanti, spesso chiamato a essere il primo a limitare il raggio d’azione del regista avversario. Icardi è avvisato: se l’anno scorso Mancini gli chiedeva maggiore collaborazione nella fase di costruzione del gioco duettando maggiormente con i compagni, in questa stagione De Boer gli chiederà un contributo significate. Il centravanti va sul metodista avversario. Sui corner marcatura mista zona-uomo.

Infine, Tuttosport ha ripreso un concetto già introdotto dallo stesso tecnico in conferenza stampa, ovvero la scelta delle zone: “Ieri De Boer, nel corso della sua prima conferenza stampa alla vigilia di un impegno ufficiale in Italia, ha confermato che nella sua idea di calcio rientra l’occupazione di zone pre-definite di campo, non tanto un possesso di palla fine a se stesso: «E’ importante che le mie squadre dominino il gioco. Ma questo non vuole dire solo giocare per un certo numero di minuti nella metà campo o nella trequarti avversarie. Ma vuol dire spingere l’altra squadra a giocare dove vogliamo noi, in una certa direzione e in una certa zona del campo. Significa costringere gli altri a giocare dove vuoi tu», dice l’allenatore olandese, che per riuscire a far passare meglio i suoi concetti sta imparando l’italiano a ritmo serrato anche se il suo bagaglio linguistico è già ben fornito per una multinazionale come l’Inter: inglese, tedesco e spagnolo.”