Inter, ecco l’impatto del calciomercato sul bilancio
Trattenuti i migliori, inseriti tasselli importanti: quali i risvolti economici?
Il calciomercato si è concluso ieri sera alle 23 e, come prassi, è tempo di bilanci sull’operato delle squadre. Sono già molte le pagine in cui si sono dispensati giudizi e critiche alle operazioni in entrata e in uscita delle squadre di Serie A, con l’Inter che si è guadagnata buone valutazioni dalla stampa.
“Inter, sarà un mercato di basso profilo”, si leggeva a inizio estate sui quotidiani sportivi, “La società dovrà vendere i migliori per risanare il bilancio” dicevano gli esperti. Così non è stato, e se a giugno le aspettative non erano ottimistiche per le difficoltà nel rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario, con l’ingresso in società di Suning la musica è cambiata.
L’Inter è riuscita a trattenere i migliori giocatori in rosa, Icardi e Perisic su tutti, rifiutando offerte anche sostanziose. Mantenendo l’ossatura della scorsa stagione, la società di Corso Vittorio Emanuele si è rafforzata operando in entrata con gli acquisti di Joao Mario, Banega, Gabigol, Ansaldi e Candreva. Colpi non certo economici che peseranno sul bilancio di esercizio. Ma vediamo quale sarà l’impatto del calciomercato dell’Inter sul prossimo bilancio.
L’impatto economico delle operazioni in entrata
L’Inter targata Thohir era famosa per i prestiti con obbligo di riscatto, ma in questo mercato i nerazzurri hanno chiuso solo operazioni a titolo definitivo.
Ever Banega: il centrocampista è arrivato all’Inter a parametro zero (da valutare se verranno inseriti a bilancio eventuali oneri per gli agenti), e andrà a percepire uno stipendio lordo di 6 milioni di euro. Tra i colpi a costo zero ci sarebbe anche Caner Erkin, finito al Besiktas nella stessa sessione di mercato. L’ingaggio del terzino sarà a carico del club turco.
Cristian Ansaldi: anche la trattativa per vestire Ansaldi di nerazzurro è stata intelligente. Il costo del cartellino del difensore è di 9,8 milioni di euro circa, compensato in parte dalla cessione al Genoa di Laxalt, valutato 7,8 milioni. L’impatto sul prossimo bilancio sarà di 5,45 milioni.
Da non dimenticare l’arrivo di Caprari dal Pescara (2,20 milioni l’impatto) e il riscatto di Brozovic, 5 milioni per il cartellino che ammortizzati in 3 anni peseranno per 1,67 sul prossimo bilancio.
Le operazioni più importanti sul mercato dell’Inter, economicamente e non, sono state tre: prima Antonio Candreva, poi Joao Mario e Gabigol che hanno riacceso le speranze dei tifosi nerazzurri sul finale di mercato. Tre acquisti costosi, dati i quasi 90 milioni per i cartellini (22 Candreva, 40 Joao Mario, 27,50 per Gabigol). L’esterno ex Lazio percepirà un ingaggio lordo di 6 milioni di euro, e l’impatto sul bilancio sarà di 11,5 (5,5 di ammortamento), stesse cifre per Gabigol, mentre il centrocampista portoghese è l’acquisto che peserà di più sul bilancio, 14 milioni (6 di ingaggio e 8 di ammortamento).
L’impatto totale dovrebbe essere di circa 52 milioni, 24 di maggiori ammortamenti e 28 di ingaggi.
L’impatto economico delle operazioni in uscita
Nonostante gli occhi vigili della UEFA per il Fair Play Finanziario, l’Inter non si è voluta privare di nessun big. L’unica reale cessione è stata quella di Laxalt (inserito per arrivare ad Ansaldi), che avrebbe generato una plusvalenza di 6,8 milioni di euro e un impatto positivo di 8 (6,8 più 1,2 di ingaggio risparmiato). Anche Biraghi è stato ceduto, direzione Pescara, per circa 4 milioni: 3,7 l’impatto sul prossimo bilancio (3,4 di plusvalenza e 0,30 di ammortamento risparmiato).
Anche Telles e Ljajic hanno salutato (fine prestiti), generando un impatto positivo grazie al risparmio sui cartellini (2 e 3,6 milioni). Juan Jesus e e Dodò, in prestito con obbligo di riscatto rispettivamente a Roma (legata al raggiungimento di certi risultati) e Sampdoria, genereranno dei ricavi per 4,8 milioni (2 di prestito e 2,8 di ingaggio risparmiato) e 3,4 (1 + 2,4).
Tra ingaggi e ammortamenti risparmiati, l‘Inter ha generato un impatto positivo complessivo sul bilancio di circa 25 milioni di euro, la metà degli investimenti effettuati sul mercato. Crescono stipendi e ammortamenti, rispettivamente di 17 e 22 milioni di euro. Ora starà a Suning lavorare per rientrare nei paletti imposti dai vertici UEFA.