Un’Inter a due facce ottiene la prima vittoria in campionato
Frank De Boer ha scelto di cambiare il terzo modulo in tre gare, e probabilmente è quello che in virtù del risultato ottenuto ha dato risposte migliori. Il 4-2-3-1 è l’assetto che esalta di più le caratteristiche dei giocatori presenti in rosa che con Ever Banega libero di svariare su tutto il fronte di centrocampo spesso è salito in cattedra come in occasione dell’assist per il primo gol di Icardi. Joao Mario, titolare alla prima in nerazzurro è una mezzala in grado di giocare a tutto campo, capace di recuperare in fase d’interdizione e abbinando una capacità intellettiva superiore che lo porta ad essere sempre nello spazio giusto, suggerendo ai compagni il passaggio e creando possibili spazi per gli esterni che ieri sera hanno funzionato a fasi alterne. A trarre giovamento il capitano Icardi che con la doppietta di ieri si conferma attaccante di razza.
Su cosa bisogna ancora lavorare
Ciò che è mancato è stata la pressione in area di Perisic e Candreva negli ultimi 20 metri, unita alle defezioni di D’Ambrosio e Santon, troppo schiacciati soprattutto nel primo tempo. Nonostante l’Inter abbia tenuto costantemente il pallino del gioco creando molte occasioni per andare a segno, la fase difensiva ha lasciato a desiderare in più di una occasione in cui il Pescara in ripartenza è prima passato in vantaggio è poi ha rischiato di chiudere la partita, fino alla scelta di Frank De Boer di adottare una tattica mourinhana facendo tre sostituzioni contemporaneamente e mandando in campo altri tre attaccanti per la rimonta. Bene per il risultato ma De Boer deve risolvere qualcosa nella fase difensiva mentre in quella offensiva, deve lavorare sulla cattiveria in fase di finalizzazione.