Candreva: “Con l’ addio di Mancini mi sono perso, però ora…”
Candreva parla dell’ addio alla Lazio
L’ esterno dell’ Inter e della Nazionale italiana, Antonio Candreva, ha parlato dell’ addio alla Lazio e dell’ approdo in nerazzurro, intervistato ai microfoni di Radio sei:
Sul fatto che al Cesena non giocava mentre alla Lazio si:
“Le ultime non giocavo perché dovevo andare via a gennaio, ero in partenza. Ho subito anche la frase ‘abbiamo preso uno che non gioca nemmeno al Cesena’, ma fa niente è stata smentita”.
L’ esperienza al Cesena:
“Venivo dal Parma, mi sono trovato in una fase della carriera a girare società perché ero di proprietà dell’Udinese. Andai al Cesena dopo chiamate per tutta l’estate di Giampaolo che ora è alla Samp. Era una squadra che poteva far bene. Non trovavo collocazione anche tattica, ero giovane…”
Il trasferimento alla Lazio:
“Ero in partenza verso Napoli col Cesena, ultimo giorno di mercato, Mi chiamò Pastorello ed era tutto fatto con la Lazio. Arrivai a Roma in serata in treno regionale facendo tutte le fermate e la mattina seguente feci le visite con la Lazio. Salii in macchina di Manzini, sulla radio mi insultavano tutti e io gli dissi ‘me li vuoi far sentire tutti…’”
L’ aiuto dei leader alla Lazio:
“C’erano tante persone che mi hanno aiutato nello spogliatoio: Rocchi, Zauri, mi dicevano di far parlare il campo. Il mister Reja è stato determinante, lo sento ancora, ho un rapporto particolare con lui. Mi trattava sempre benissimo, mi ha fatto sentire sempre una persona importante. Non volevo mai deluderlo”.
Il gol al Napoli e l’ esultanza sotto la curva:
“E’ stato un gesto istintivo, ho segnato e sono andato sotto la Curva. Rivederlo mi emoziona molto, mi sarebbe piaciuto andare proprio nella parte centrale e invece sono andato un po’ a destra. Non pensavo a una pace coi tifosi, ma ero un po’ più tranquillo dopo quell’episodio, da lì mi sono tranquillizzato e ho sentito la fiducia dell’ambiente. nella partite successive abbiamo fatto bene, io mi sentivo a mio agio. Col riscatto del 50% preso dalla Lazio è iniziato un altro percorso. Volevo conquistare anche l’altro 50% per diventare tutto della Lazio”.
Il derby con la Roma:
“Era un casino, c’era tanta tensione. Quelle settimane non me le ridarà più nessuno, erano partite particolari per noi, ma non solo per i tifosi”.
Sulla mancata assegnazione della fascia di capitano:
“Pioli mi ha detto solo che lo faceva Lucas e io avrei fatto il vice. Io sono salito in camera e poi l’ho richiamato e gli ho detto se non sono pronto per fare il capitano, non lo sono nemmeno per il vice. Ci sono rimasto male, ma può essere anche che non sia solo una scelta del mister”.
L’ arrivo di Milano e l’ esonero di Mancini:
“Avevano perso 6-0 col Tottenham, via Mancini ero un po’ perso. Ora si è aperto un altro ciclo”.
Grande qualità all’ Inter:
“Si siamo tutti giocatori qualitativamente forti, siamo una bella squadra. E’ cambiato il mister, ora stiamo costruendo qualcosa di importante”.