EDITORIALE- No ragazzi, così non va: ma i tifosi non facciano gli interTristi

 

Editoriale sul match perso ieri sera con l’Hapoel Beer Sheva

Cari lettori, Buongiorno. Che poi, noi buongiorno lo diciamo per formalità, perché sappiamo benissimo che i tifosi più viscerali e attaccati ai colori sono arrabbiati come Higuain quando gli finisce la scorta dei barattoli di Nutella. Ieri si è consumata una vergogna calcistica a San Siro: non si vedeva nulla del genere, almeno in campo europeo, dal tristemente noto Inter-Trabzonspor 0-1 del settembre 2011. I più previdenti avranno pensato: “Beh, se scendiamo in campo con quelle magliette che sembrano delle lattine della Sprite, stasera non possiamo far altro che prendere pesci in faccia”. E così è stato. Un risultato che non ha giustificazioni: 0-2 contro una squadra di medio-basso livello (seppur ben figurante contro il Celtic nei preliminari di Champions) che, fino a qualche giorno fa, avremmo accostato né più né meno alla squadretta della parrocchia per tasso tecnico e caratura internazionale. La cosa che fa disperare è che, ieri, la figura della squadra da oratorio l’abbiamo fatta noi.

Non è una giustificazione quella portata avanti da De Boer per cui “dopo il primo gol abbiamo perso la testa”: è un’aggravante, dato che in ogni partita ufficiale di questa stagione l’Inter va periodicamente sotto, salvo poi recuperare per il rotto della cuffia. E Ranocchia, che ha ancora una volta riportato la scusa del “non siamo ancora in condizione”: ragazzi, su, i cinesi vi pagano fior di milioni per poter correre dietro a un pallone davanti a 80 mila persone, e per fare una figura quantomeno decente con una banda di giocatorini presi qua e là per formare un’accozzaglia che va bene giusto per il campionato israeliano.

Sta di fatto che abbiamo poco da sfottere i rivali bianconeri per il pareggio casalingo con il Siviglia, se, con una squadra persino inferiore al Pescara, riusciamo nell’impresa di accecare per bruttezza. Ah, a proposito: domenica alle 18 si gioca con la Juve, lo ricordate vero? E siete consapevoli che Higuain e Dybala non sono Verre e Caprari, e che alle prime 2-3 distrazioni siamo sotto irrimediabilmente? No perché una condizione atletica e una grinta così risicate fanno rabbrividire, soprattutto per l’avversario che tra poco più di 48 ore avremo di fronte.

Un appunto però va fatto su quella parte di tifoseria che va identificata come “gregge nerazzurro”: chi chiede la testa di De Boer già ora è un folle, e chi inneggia a un ritorno di Mancini dopo averlo insultato in qualsiasi modo è solo da classificare tra i bisognosi di visite psichiatriche. L’olandese è qui da un mese scarso, sta cercando di dare una sua impronta alla squadra e non è facile far ripartire un gruppo fisicamente indietro e con le facoltà motorie di Thiago Motta.

Che dire del centrocampo Melo – Medel: braccia rubate ai cartelli di spaccio di Brasile e Cile, giocatori che danno del Voi al pallone quando si tratta di impostare l’azione e che fanno solo legna gratuitamente, prendendosi i dovuti cartellini gialli. Banega era un predicatore nel deserto, Brozovic era offerto in prestito da The Walking Dead. La difesa non può ricevere molti commenti: se dovessero chiedervi di scrivere una breve storia triste, scrivereste: “D’AmbrosioRanocchiaMurilloNagatomo. Fine”. Palacio ottimo ripiego per gli ultimi venti minuti e niente più, Eder è Eder e fa quello che può. Che siano, in larga maggioranza, giocatori non da Inter lo si è capito da un paio d’anni, resta solo da farlo capire al buon Zhang Jindong, che magari procura una onesta occupazione a molti di questi ragazzi nei negozi di elettronica di Suning in Cina (con 1700 punti vendita ce n’è di lavoro).

Dunque, cari nerazzurri, avete ottime ragioni per arrabbiarvi; cercate però di portare pazienza e di non lagnarvi nell’immediato per ogni singola giornata storta: perché al gol di Icardi al 90′ con il Pescara eravate tutti là a saltare sul divano del salotto, mentre ieri sera avete di nuovo indossato i panni degli interTristi. Date tempo a una persona che vuole stravolgere la mentalità di un Paese di soloni ed esperti da bar, date tempo a Frank De Boer e non vi deluderà, date tempo ai nuovi arrivati. Insomma, date tempo: lo sappiamo che questa espressione non rientra nell’immaginario dell’interista medio, ma perlomeno provateci: abbiamo sopportato Fassone e Mazzarri, possiamo stringere i denti per un altro po’, se serve a costruire qualcosa di buono. Come già detto da De Boer nei giorni scorsi, “Roma non è stata costruita in due giorni”. Aggiungiamo noi: in due giorni avranno tirato su Milano 2 o Segrate; e pensateci, non avete pazienza di aspettare ancora un attimo e costruire Roma nel futuro, o volete Segrate nell’immediato? Noi ci teniamo Roma. Buon week end e buon avvicinamento al match con “la squadra retrocessa insieme alla sua reputazione”.