Boninsegna svela: “Moratti mi ha fatto fuori, e non sono il solo”

Boninsegna parla di Inter e svela un retroscena

L’ ex centravanti dell’ Inter, Roberto Boninsegna, detto anche Bonimba, ha parlato del momento dell’ Inter svelando un retroscena sul suo rapporto con l’ ex patron, Massimo Moratti. Queste le sue parole rilasciate nell’ intervista a Gazzamercato:

Inter in crescita:
“L’allenatore comincia a conoscere i propri giocatori. Gli hanno dato in mano la squadra a dieci giorni dall’ inizio del campionato, solo questa società poteva fare un errore del genere. Lui sta inquadrando i giocatori con le loro attitudini, per esempio ha già fatto delle mosse giuste: Melo e Medel non possono e non devono giocare insieme, Banega non è un regista ma un trequartista, Joao Mario è un bel giocatore, molto intelligente che sa far girare la palla e servire i terminali offensivi. De Boer sta costruendo la sua Inter, prima la rosa era un minestrone, c’erano giocatori utilizzati in dei ruoli incompatibili con le loro caratteristiche. Il puzzle si sta componendo nel migliore dei modi e la squadra può solo che migliorare e dare delle soddisfazioni ai suoi tifosi”.

Icardi ti somiglia:
“Beh sì…Icardi è determinante, insostituibile, è un giocatore che finalizza meravigliosamente il gioco della squadra e si fa sempre trovare pronto, anche perché è in una forma splendida. Credo che i giocatori migliori dell’Inter siano lui, Handanovic e Joao Mario; su questi tre stanno costruendo le basi per fare una grande squadra e tornare ai vertici. Adesso hanno preso dei giocatori interessanti, l’allenatore ha le idee chiare e lo sta dimostrando”.

Tradito da Moratti:
Si, mi hanno tradito molte volte, l’ultimo è stato Moratti quando mi ha fatto fuori come osservatore, dopo di me ha mandato via anche Domenghini e Suarez. Da lui non ce lo aspettavamo, l’ha gestita male e poi è andato via lasciando l’Inter in mano a questi cinesi che non conosco, comunque sono nato interista e seguo sempre la mia squadra del cuore. Ho fatto cinque anni di settore giovanile e sette in prima squadra. Cagliari è stato il trampolino di lancio e, quando sono passato alla Juventus, l’Inter mi credeva finito e invece sono stati tre anni indimenticabili con la vittoria da titolare di due Scudetti, una Coppa UEFA e una Coppa Italia. In carriera sono stato tre volte capocannoniere della Serie A, anche se ufficiali sono due perché una giuria compiacente, visto che avevo fatto meno partite di Chinaglia, mi tolse il gol contro il Cesena e quindi il titolo; se oggi andiamo a vedere quel filmato lì c’è da ridere, perché la deviazione del difensore non c’è stata…ma lasciamo perdere ormai è storia!”.

Il compleanno di Ronaldo:
“Si tratta di un giocatore che ha incantato le platee di tutto il mondo, credo che nel suo periodo, prima che si facesse male compromettendosi gran parte della carriera, fosse il calciatore più forte di tutti, era un piacere vederlo giocare. E’ un giocatore che ha lasciato un segno indelebile nella cultura calcistica. Era completo, semplicemente devastante”.