Milito parla della sua esperienza all’ Inter
Uno dei principali artefici del Triplete dell’ Inter è stato sicuramente il centravanti argentino, Diego Alberto Milito. Il Principe ha parlato della sua avventura in nerazzurro ai microfoni di Inter Channel. Queste le sue parole:
L’ arrivo all’ Inter:
“Arrivare all’Inter è stato un sogno che avevo fin da piccolo. È quello che sperano di tutti i ragazzi del mondo, giocare in un club come l’Inter. Ci sono arrivato un po’ tardi, ma l’ho voluta tantissimo e mi sono sforzato tanto. Sono felice di aver contribuito un po’ a fare la storia di questo grande club”.
Arrivati tanti giocatori con voglia di rivincita quell’ anno:
“Sono arrivati tanti giocatori da grandi squadre e avevano voglia di rivincita. Per fortuna abbiamo creato un grandissima qualità e con un grande allenatore come José Mourinho ci siamo tolti tante soddisfazioni”.
Il pareggio all’ esordio con il Bari:
“Me la ricordo quella partita, in quel momento il Bari giocava bene e ci mise in difficoltà. Ma sapevamo che era l’inizio e che non sarebbe stato facile assemblare una squadra nuova. Ricordo che la fiducia non è mai svanita”.
La possibilità di vedere il tandem Ibrahimovic-Milito:
“Non lo so, me o chiedono in tanti. Mi sarebbe piaciuto tanto giocare con lui perché è un grande giocatore, ma quell’anno ci sono stati tanti altri campioni come Sneijder ed Eto’o e sono stato altrettanto contento anche perché sono stati fondamentali per noi”.
L’ esordio con il Barcellona:
“Ho debuttato contro i Barcellona al San Siro. Mi sono goduto quella sera, era il mio sogno da tanti anni”.
Pesava la cosa di non arrivare da anni in fondo alla Champions:
“Si respirava quest’aria. Soprattutto quando pescammo il Chelsea, ricordo che l’atmosfera era un peso per noi”.
La reazione della squadra quando Mourinho annunciò il 4-2-3-1 a Londra:
“L’ abbiamo presa bene perché all’andata quando entrò Balotelli gli era piaciuto molto come si era mossa la squadra. Siamo andati lì a fare il nostro gioco, volevamo giocarcela alla pari nonostante arrivassimo da una brutta sconfitta in campionato contro il Catania. Una sconfitta che per fortuna ci caricò. Lui fu molto bravo, come sempre, a darci indicazioni molto dettagliate sul come avremmo dovuto muoverci”.
Il momento più difficile del campionato:
“Il momento più difficile del è stato dopo il pareggio di Firenze quando la Roma ci ha sorpassato, ricordo ancora il viaggio di ritorno verso Milano, quanta amarezza”.
Il clima di Barcellona:
“A Barcellona il clima era abbastanza ostile, come quasi mai. Hanno cercato in tutti i modi di spaventarci, in modi che non avevano mai usato prima perché sono molti forti e di solito bastava per vincere. Ma per noi era un sogno, mentre per loro un’ossessione e a volte questa cosa gioca contro”.
Il gol a Siena:
“Il cronometro è sempre nemico quando devi vincere. Lì ci giocavamo il lavoro di un anno e per questo dico che per me quel gol ha un sapore speciale. E’ brutto vedere sfuggire il traguardo alla fine”.