Gli errori all’Inter non sono solo di De Boer
Le regole spietate del calcio italiano vorrebbero De Boer al capolinea, ma il CdS oggi in edicola prova a spiegare in 5 punti perchè vale la pena insistere.
L’Inter deve rispondere da squadra, come atteggiamenti del gruppo e predisposizione al capire il calcio di De Boer e anche a livello individuale, leggerezze, disattenzioni, errori grossolani sono già costati tanti punti. Solo così può ripartire in campionato e salvare l’Europa League.
Per la società un cambio in corsa sarebbe una sconfitta con evidenti ripercussioni economiche (alla luce del triennale fatto firmare ad agosto all’olandese). Andare avanti e superare insieme la tempesta, permetterebbe di arrivare al mercato di gennaio e di poter questa volta pianificare davvero tutto dall’inizio con De Boer.
I 5 punti per cui vale la pena insistere con De Boer
1 Il tecnico olandese ha in mente un calcio, la squadra in campo ne disegna un altro. Solo colpa di De Boer? Evidentemente no. Del resto, se qualcuno considera congruo il tempo finora avuto a disposizione dal successore di Mancini, è anche vero il contrario e cioè che l’Inter, questa Inter, ha avuto un tempo sufficiente per adattarsi alla rivoluzione estiva. E’ anche una questione di atteggiamento, di mentalità, di personalità. I numeri sono impietosi: 8 volte su 9 in campionato l’Inter è andata sotto, trovandosi sempre costretta a inseguire.
2 Gli errori individuali dei giocatori, pagati quasi sempre a caro prezzo.
3 L’Europa League, più del campionato, ha esposto il tecnico olandese a figuracce clamorose, contro gli israeliani dell’Hapoel e poi contro lo Sparta Praga. La modesta caratura degli avversari hanno accentuato quella propensione della squadra a fallire l’approccio alla gara.
4 L’Inter ha cambiato 8 tecnici in 6 anni, sicuri che sia tutta colpa dei suddetti?
5 De Boer non ha potuto fare mercato, cosa che potrebbe fare se superasse la tempesta e arrivasse alla finestra invernale, dove Suning annuncia una mini-rivoluzione, con molte partenze/arrivi.